Lettera e domande ai candidati

 A nome del Coordinamento Acque Libere da Pfas Si inoltra alle gentili segreterie dei partiti e liste elettorali del Veneto l’allegata lettera e domande ai candidati, relative alla grave contaminazione da sostanze perfluoroalchiliche in atto in Veneto di cui si chiede la presa visione e cortese cenno di riscontro.

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Oggetto: Inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas)

Egregi Canditati
Da oltre quarant’anni una vasta porzione di territorio veneto e circa 350.000 abitanti tra le provincie di Vicenza Verona e Padova è interessato da un gravissimo inquinamento chimico. Da l’esplosione del caso “Pfas” nel 2013 ad oggi, molte azioni sono state intraprese per arginare il problema.
Purtroppo le fragilità ambientali del territorio unite alle ripercussioni sulla salute dei cittadini stanno impietosamente continuando ad emergere, tanto da convincere ad intervenire in modo deciso, seppur con notevoli ritardi, da prima la Regione con la richiesta ufficiale di stato di emergenza ed a seguire il Governo che ha finalmente accolto le istanze del territorio ed ha promesso di nominare presto un super commissario per la gestione dell’emergenza.

Nel frattempo, restiamo in attesa dell’avvio delle uniche soluzioni concrete possibili: la realizzazione di una nuova presa dell’acquedotto per servire le aree inquinate e la bonifica dall’inquinamento. Se per la prima, a quanto è emerso in questi mesi di battage politico e mediatico, dipendiamo esclusivamente dalla disponibilità di risorse provenienti dallo Stato che tardano a concretizzarsi, per quanto riguarda la seconda i tempi che ad oggi ci vengono prospettati da una labile cabina di regia, che decide a rilento e sta soffrendo di un accumulo di ricorsi davvero rilevante, restano inarrestabilmente incalcolabili.

Queste carenze, ascrivibili prevalentemente al continuo rimpallo di responsabilità tra Stato e Regione, non hanno fatto altro che esasperare i toni del conflitto tra cittadini e decisori politici distraendo tutti dalla naturale discussione su di una più rapida normazione della produzione utilizzo e smaltimento delle vecchie e nuove molecole di sintesi chimica (tra cui i Pfas), oggi sempre più note alle cronache con il nome di “inquinanti emergenti” e con i quali l’ecosistema e le comunità colpite si trovano a fare i conti sempre più spesso. A pagarne le spese purtroppo, sono l’acqua, l’ambiente e la salute di tutti.

Per queste ragioni e alla luce delle direttive europee che prevedono già la messa a bando entro i prossimi tre anni di articoli di abbigliamento, sostanze e prodotti alimentari contenenti PFOA (nell’ambito del Regolamento REACH), chiediamo ai candidati alle prossime elezioni politiche di sottoscrivere il proprio impegno a realizzare, qual’ora eletto, azioni e iniziative che sollecitino l’avvio concreto dei processi di “phasing out” del comparto chimico, industriale ed agricolo e che promuovano la messa al bando di tutti i Pfas. Inoltre chiediamo di confermare l’impegno ad agire a tutela dei cittadini, in sinergia con le Amministrazioni Locali, per il concretizzarsi in tempi ragionevoli delle due priorità qui già richiamate: una nuova presa dell’acquedotto per le aree contaminate e la bonifica dall’inquinamento. Infine, in base al livello di conoscenza della materia ma inevitabilmente se candidati in collegi elettorali che comprendono le aree toccate dalla contaminazione da Pfas, chiediamo di rispondere alle seguenti quattro domande:

1. Quali azioni intende intraprendere,una volta eletto, per tutelare la salute dei cittadini contaminati dalle sostanze perfluoroalchiliche, visto il probabile legame di queste sostanze con l’insorgenza di gravi patologie o malattie.

2. Quali azioni intende intraprendere, una volta eletto, per garantire l’applicazione del principio “chi inquina, paga” sancito dalla L.68/15 sugli ecoreati e perseguire i responsabili dell’inquinamento.

3. Quali azioni intende intraprendere,una volta eletto, affinchè la bonifica dell’inquinamento sia perseguita e completata in tempi ragionevoli e la falda tutelata da
ulteriori inquinanti emergenti.

4. Come interverrà nella sua eventuale attività parlamentare per superare i conflitti di competenze tra Stato Centrale e Regione Veneto nel caso di emergenze ambientali foriere di possibili disastri con relative ripercussioni sanitarie.

La ringraziamo anticipatamente per la disponibilità e per il tempo che vorrà dedicare a fornire utili indicazioni ai cittadini ed elettori. Ricordiamo che la sottoscrizione e le risposte pervenute entro le scadenze elettorali verranno divulgate agli aderenti del Coordinamento Acqua Libera da Pfas e quindi rese pubbliche, così come quelle di tutti i candidati che riterranno di rispondere.

Chiediamo gentilmente di far pervenire conferma sottoscrizione e risposte all’indirizzo:
bastaPFAS@legambienteveneto.it
Per ulteriori informazioni e delucidazioni invitiamo a contattare:
Piergiorgio Boscagin, portavoce Coordinamento Acqua Libera dai Pfas – 348 723 6715
Legambiente Veneto – 0425 27520

Coordinamento Acqua Libera da Pfas (segue elenco aderenti).

Legambiente Veneto, Legambiente Vicenza, Legambiente Verona, Circolo Legambiente Perla Blu di Cologna Veneta, Legambiente Creazzo, Legambiente Valdagno, ViVerBio Gas Lonigo, Gas Creazzo, Gas Sommacampagna, Gruppo Gas Prova di San Bonifacio, Rete Gas Vicentina, Comitato Acqua Bene Comune Vicenza, Acqua Bene Comune Verona , Comitato Vicentino No Ecomafie, Associazione No alla Centrale Ovest vicentino, CITTAB (Comitato intercomunale tutela territorio area berica) di Lonigo, Nuovi consumatori Vicenza, Lasciateci respirare di Monselice, di Conselve e di Lendinara, Coordinamento 0 OGM, Gruppo di consumo critico della Val D’Illasi, Monastero del bene comune di Verona, Acli Montagnana e migliaia di singoli cittadini.

(Legambiente Veneto)

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