Fino al 12 aprile 2020 la mostra “Livio Seguso. In principio era la goccia” al Museo del Vetro di Murano

Murano omaggia il maestro del vetro contemporaneo Livio Seguso con una mostra monografica intitolata “Livio Seguso. In principio era la goccia” al Museo del Vetro che rimarrà aperta fino al 12 aprile 2020. La preview dell’esposizione si è svolta oggi, alla presenza, oltre che dell’artista, della presidente del Consiglio comunale, Ermelinda Damiano, del direttore della Fondazione Musei Civici di Venezia, Gabriella Belli, nonché della curatrice della mostra, Chiara Squarcina.

“La continua riscoperta del vetro nelle sue infinite possibilità ed espressioni che ha sempre contraddistinto il maestro Seguso – ha dichiarato la presidente Damiano – è in linea con l’impegno della Fondazione Musei Civici e dell’Amministrazione comunale per la difesa e il rilancio di un’arte che fa parte del patrimonio storico, culturale ed economico della Città e che racconta tanto le sue tradizioni quanto le sue eccellenze contemporanee. Va proprio in tal senso la delibera approvata recentemente dalla Giunta comunale che prevede l’affido ai Musei Civici di un immobile di 1300 metri quadrati alle ex Conterie di Murano, affinché venga recuperato ad uso museale e successivamente annesso al Museo del Vetro, ampliando notevolmente l’area espositiva e dando spazio alla produzione contemporanea. A questo poi si aggiunge la donazione di 106 opere di tanti maestri vetrai e amanti dell’arte vetraria muranese che hanno incrementato ancor più le collezioni già presenti. Oggi l’inaugurazione di questa meravigliosa mostra rappresenta un ulteriore e prezioso tassello del percorso di promozione e valorizzazione dell’arte del vetro che stiamo compiendo”.

Artista di fama internazionale, Seguso è stato un pioniere fin dagli anni settanta nell’uso del vetro come mezzo espressivo per l’arte e continua la sua attività con sempre nuove proposte. Nato nel 1930 a Murano, dove ancora oggi vive e lavora, Seguso inizia molto presto il suo rapporto con il vetro. Nel 1972 partecipa alla 36ª Biennale di Venezia, ma la sua maturazione artistica raggiunge l’apice verso fine decennio, con l’abbandono di ogni retaggio della tradizione muranese per dare spazio solo al cristallo puro e cangiante . Le sue opere si concretizzano in forme di assoluta purezza, diventando “immagini di luce” che sembrano adattarsi al pensiero. In seguito la sua ricerca si allarga ad altri materiali, quali l’acciaio, la pietra, marmi e graniti, e infine il legno. Finora si sono svolge centocinquanta esposizioni in Italia e nel mondo, fra personali e collettive, dedicate a questo autore, tra cui la 42ª Biennale d’Arte di Venezia del 1986 e, nel 1995, “Arte Laguna”. Fra le personali più importanti, si ricordano quella a Ca’ Pesaro – Galleria internazionale d’arte moderna nel 1980, a Palazzo Ducale di Mantova nel 1981, al Castello Sforzesco di Milano nel 1982, alla Galleria Nazionale di Praga nel 1984, alla Casa dei Carraresi di Treviso nel 2007, alla National Museum of History di Taipei a Taiwan nel 2008, fino alla grande mostra del 2014 all’Ukai Museum di Hakone, Tokyo, dove ha presentato sculture inedite, pitture e disegni. Nel 2015 Livio Seguso ha ricevuto il Premio alla carriera “Glass in Venice”, assegnato dalla Fondazione Musei Civici di Venezia e dall’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti.

Maggiori informazioni su: www.museovetro.visitmuve.it

(Comune di Venezia)

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