Lavoro – Zottis e Pigozzo (PD): “La cessione di Auchan a Conad non può essere pagata dai lavoratori: 250 posti a rischio anche in provincia di Venezia, la Regione attivi un’unità di crisi”.

Lavoro – Zottis e Pigozzo (PD): “La cessione di Auchan a Conad non può essere pagata dai lavoratori: 250 posti a rischio anche in provincia di Venezia, la Regione attivi un’unità di crisi”.

(Arv) Venezia, 30 ott. 2019 – “La Regione accenda i riflettori sulla cessione Auchan al Gruppo Conad perché anche nel Veneziano il rischio licenziamento è alto, con 250 persone che non hanno certezze sul proprio futuro. Visto che la firma dell’accordo è ormai alle porte, sarebbe opportuno che la Giunta attivasse già adesso una specifica unità di crisi”. La richiesta arriva dai Consiglieri regionali del Partito Democratico Francesca Zottis e Bruno Pigozzo che hanno presentato un’interrogazione “Sul passaggio dei punti vendita del colosso francese al gruppo bolognese, con la creazione della più grande catena di supermercati in Italia: sul fronte occupazionale le conseguenze potrebbero essere devastanti e proprio oggi, infatti, c’è stata una mobilitazione a livello nazionale dei dipendenti Auchan. Secondo la Filcams-Cgil le rassicurazioni sulla continuità lavorativa riguarderebbero meno di un terzo del personale, circa 5.700 su 18mila, e sarebbero a rischio soprattutto i punti vendita più piccoli, con meno di cinquanta addetti. Questa situazione riguarda 250 persone in provincia di Venezia: i primi punti vendita a cambiare proprietà saranno quelli di Mira e Quarto d’Altino, ma anche su Mestre ci sono molte preoccupazioni. Infatti Conad si occupa essenzialmente di cibi e bevande, mentre l’ipermercato Auchan ha un intero piano dedicato a tutt’altro: ferramenta, casalinghi, tessili e abbigliamento. Le istituzioni ascoltino l’allarme lanciato dalle organizzazioni sindacali: devono essere scongiurati non solo i licenziamenti ma anche peggioramenti delle condizioni lavorative, inclusi tagli di salario. Occorre perciò intervenire in tempo utile con ogni mezzo a disposizione, a partire dall’attivazione di un’unità di crisi specifica; possono essere i lavoratori a pagare il prezzo della cessione”.

“Inoltre – sottolineano in conclusione i due consiglieri dem – è necessario che la Regione vigili con la massima attenzione sul fenomeno che sta interessando la grande distribuzione: se non si definisce un percorso condiviso che prenda in considerazione riconversioni e analizzi gli insediamenti relativi all’e-commerce si rischia una crisi occupazionale ancor più pesante”.

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(Consiglio Veneto)

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