Sanità – Azzalin (PD): “Il Governo rifinanzi le attività del Crea di Rovigo: la richiesta di cannabis a uso terapeutico è in crescita, assurdo spendere soldi per importare la materia prima dal Canada”

Sanità – Azzalin (PD): “Il Governo rifinanzi le attività del Crea di Rovigo: la richiesta di cannabis a uso terapeutico è in crescita, assurdo spendere soldi per importare la materia prima dal Canada”

(Arv) Venezia, 28 ott. 2019  –  “È paradossale dover comprare la materia prima per produrre cannabis medicinale dal Canada: solo nel 2018 abbiamo speso un milione e mezzo di euro, perché in Italia non ne abbiamo abbastanza, anziché finanziare le attività del Crea di Rovigo. Un’eccellenza polesana e italiana per la ricerca sulla coltivazione della canapa industriale e terapeutica che, senza risorse, sarà costretta a interrompere la produzione di talee per l’Istituto farmaceutico militare di Firenze, con un ulteriore aggravio per le casse pubbliche. Un capolavoro di autolesionismo”. È quanto afferma Graziano Azzalin, Consigliere regionale del Partito Democratico e Vicepresidente della Commissione Agricoltura, rispondendo “al grido di allarme di Giampaolo Grassi, primo ricercatore della struttura rodigina; servono nuovi finanziamenti entro il 31 dicembre, mi auguro che ministero dell’Agricoltura, della Sanità e della Difesa si siedano attorno a un tavolo e trovino un accordo per metter fine a questa assurdità. È una questione che deve essere presa di petto, una volta per tutte. Passano i Governi, di qualsiasi colore, ma l’attività del Crea rimane in bilico. Eppure è un istituto avanzatissimo per la ricerca sulla cannabis a uso terapeutico, di cui c’è una crescente richiesta. Mi chiedo perché dobbiamo importare la materia prima dall’estero quando possiamo produrla da soli, garantendo un doppio beneficio alla comunità. L’eventuale chiusura del Crea sarebbe un atto delittuoso e un altro colpo per il Polesine”.

“Continua ad esserci una visione oscurantista e piena di pregiudizi sulla canapa, inaccettabile nel Ventunesimo secolo. Si tratta di una pianta dai mille usi in campo farmaceutico e industriale – ricorda in conclusione il Consigliere Azzalin – e utile anche dal punto di vista ambientale e per la lotta ai cambiamenti climatici. E l’incremento della produzione in tanti Paesi, a partire dalla Svizzera, dovrebbe farci riflettere. Per motivi incomprensibili questa situazione oggettivamente danneggia la nostra economia e le casse dello Stato”.

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(Consiglio Veneto)

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