Zona Economica Speciale – Bartelle (Veneto 2020/IIC): “Chi può consapevolmente mettersi contro un’opportunità così importante per un territorio?”

Zona Economica Speciale – Bartelle (Veneto 2020/IIC): “Chi può consapevolmente mettersi contro un’opportunità così importante per un territorio?”

(Arv) Venezia 24 ott. 2019 –    “Le Zona Economiche Speciali sono aree geografiche all’interno delle quali un’autorità governativa offre incentivi a beneficio delle aziende che vi operano, attraverso strumenti e agevolazioni in deroga a quelli vigenti a livello nazionale. Credo che nessuno possa consapevolmente mettersi contro un’opportunità così importante per un determinato territorio”.

Questa la posizione della consigliera regionale Patrizia Bartelle (Veneto 2020/Italia in Comune), che aggiunge “sono mesi che sentiamo parlare della zona ZES di Venezia e Rovigo, e ai più essa rimane solo una sigla senza significato. Si tratta di una realtà che deve invece essere riempita di contenuti e che deve avere una cornice su cui affacciarsi. Abbiamo la delimitazione geografica (215 ettari nell’ambito di Porto Marghera, 170 ettari in provincia di Rovigo), la previsione di 26.000 posti di lavoro sull’intera aerea, comprensivi di tutta la filiera. Ho sempre chiesto nelle sedi appropriate analisi dettagliate e stime, tarate sulla provincia di Rovigo, e non ottenendole, ho presentato una Interrogazione in Regione”.

“Ma non è mai uscito nulla di più di quanto non possiamo trovare sui siti web – spiega la consigliera regionale –  ho fatto semplici ragionamenti, senza invocare ministri o governi amici, basati su ciò che vedo da un punto di vista privilegiato, quello di consigliera regionale eletta in un territorio marginale che, per sopravvivere, ha bisogno di avere le stesse opportunità di sviluppo delle altre province, nulla di particolare o di speciale”.

“Se il nuovo Piano Regionale dei Trasporti non prevede nessuna opera viaria che possa dare sfogo a uno dei Distretti Economici presenti nell’alto Polesine, quello della giostra, inserito in una progettualità futura di zona ZES, qualche dubbio sorge – continua la consigliera –  la domanda di collegare l’Alto Polesine con Mantova è chiara, e se nemmeno viene esaminata, significa non avere visione del futuro, almeno per il periodo che ci separa dalla ZES”.

“Il nuovo Piano Regionale dei Trasporti, che punta sull’intermodalità per il trasporto delle merci e che dispone di una via di trasporto acqueo, ignora le criticità – denuncia la consigliera regionale –  l’Idrovia Tartaro Fissero Canal Bianco, per il 2018, il numero degli attracchi di navi all’Interporto di Rovigo, che di quella Idrovia è il perno, che sono stati ben 11, per l’ovvia ragione che la Classe Quarta per una Idrovia, alla quale appartiene il Tartaro Fissero Canal Bianco, non potrà ricevere navi di classe Quinta, attualmente utilizzate per la movimentazione delle merci”. 

“Nessun intervento strutturale è previsto, nemmeno a valle, sui ponti stradali e ferroviari che sovrastano questa via navigabile a Rosolina, e che impedirebbero il passaggio di navi di stazza superiore – evidenzia ancora Bartelle – Per non parlare dei trasporti ferroviari, che magari potevano essere inseriti in un Piano finanziario di serio rilancio di un territorio, magari coniugandoli con ferrovie gestite in maniera rispettosa dell’ambiente, togliendo dalla circolazione vecchie motrici Diesel, nemmeno degne di traportare merci di infima qualità”.

“A quanti mi accusano di essere contro lo sviluppo del territorio – conclude Patrizia Bartelle – chiedo quali imprenditori non si porrebbero le stesse domande che mi sto facendo io, al momento d’investire ingenti cifre personali, pur in presenza di incentivi fiscali?”.

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(Consiglio Veneto)

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