A Mestre le celebrazioni in occasione di San Sebastiano, patrono della Polizia locale

Si sono svolte questa mattina a Mestre le celebrazioni in onore di San Sebastiano, patrono della Polizia municipale. I festeggiamenti si sono aperti con la cerimonia religiosa nella chiesa di Santa Maria di Lourdes in via Piave e sono proseguiti con la sfilata di un reparto della Polizia Locale, preceduta dalla neo costituita banda del Corpo seguita dai gonfaloni e dalle autorità civili e militari fino a piazzetta Tilmar.

All’appuntamento è intervenuto il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, con il comandante generale della Polizia Locale di Venezia, Marco Agostini. Hanno partecipato inoltre numerose autorità cittadine e metropolitane, tra cui l’assessore alla Sicurezza, Giorgio D’Este, alcuni consiglieri comunali, il prefetto Vittorio Zappalorto e alcuni sindaci dei Comuni della Città Metropolitana.

Le celebrazione di San Sebastiano sono state anche quest’anno l’occasione per fare il punto sull’attività svolta nell’anno appena terminato, ma anche sull’evoluzione del Corpo nel quinquennio che sta per concludersi. “Il Corpo di Polizia Locale di Venezia – ha esordito il comandante Agostini – ha subito una radicale trasformazione per renderlo sempre più efficiente, orientato alla sicurezza urbana e al controllo del territorio. In questi cinque anni sono stati riformati il Regolamento Speciale del Corpo, il Regolamento dell’Armamento con la previsione dell’armamento completo di tutto il personale operativo e la previsione della sperimentazione del “Taser”, ma l’atto più significativo è stato il nuovo Regolamento di Polizia e sicurezza urbana che ha introdotto l’ordine di allontanamento, il cosiddetto daspo urbano, irrogato 372 volte in meno di 6 mesi”.

Il comandante Agostini ha quindi evidenziato la centralità della Centrale Operativa Telecomunicazioni e Videosorveglianza “che si è trasformata sempre più nel cuore pulsante della Polizia locale metropolitana supportando oltre agli operatori del Comune di Venezia, i Corpi di Polizia Locale di altri 12 comuni metropolitani attualmente convenzionati e rispondendo a 50.637 chiamate nel 2019”. Implementato il sistema di videosorveglianza che mette a disposizione quasi 300 telecamere, così come il personale in strada che è passato da un organico di 397 componenti, più 66 amministrativi a supporto dal 31 dicembre 2019, agli attuali 431 componenti, a cui si aggiungeranno 30 nuovi operatori. Particolare soddisfazione è stata inoltre espressa per il Nucleo Cinofili, che in questi anni ha consentito di sequestrare 60 chilogrammi di stupefacenti. “L’attività di presidio del territorio – ha evidenziato il comandante – ha fatto calare radicalmente anche il commercio di merce contraffatta, tanto che il ‘modello Venezia’ è stato definito dal Ministero delle Attività Produttive un riferimento a livello nazionale”.

Nel corso del 2019 inoltre l’attività di polizia giudiziaria ha fatto registrare 102 arresti (nel 2014 erano stati 25), mentre le operazioni Oculus e Oculus plus hanno consentito 122 attività di sgombero. Sul fronte della Polizia amministrativa il 2019 ha segnato l’entrata a regime della cosiddetta diffida amministrativa in 864 situazioni e ha registrato 6.452 controlli per l’imposta di soggiorno. Stabile il numero degli incidenti stradali rilevati; per quanto riguarda invece il controllo della navigazione sono state verificate oltre 180.000 imbarcazioni con l’elevazione di 1.229 violazioni amministrative.

“Abbiamo fortemente voluto che questa manifestazione si svolgesse in un luogo della città di Mestre, che era stato abbandonato, con fenomeni di prostituzione, malavita, incuria. Lo abbiamo restituito alla città grazie al forte presidio degli uomini e alle donne della Polizia locale di Venezia – ha detto il sindaco Luigi Brugnaro, definendo estremamente efficaci i dati sull’operato del Corpo – Il tema della sicurezza a Mestre era assolutamente indifferibile. Insieme al comandante, che voglio ringraziare pubblicamente, abbiamo fin da subito immaginato un rafforzamento di questo Corpo, come poi è accaduto. Siamo orgogliosi di voi – ha aggiunto il primo cittadino rivolgendosi agli uomini e donne della Polizia locale, ai ragazzi della banda che si sono costituiti quasi in forma volontaria. Da quando sono arrivato abbiamo lavorato per agevolare un ringiovanimento del Corpo. Oggi abbiamo duecento nuovi ragazzi, molti sono sotto i 30 anni e l’unità Cinofila del Comune di Venezia è diventata forse la più importante di tutto il nord Italia, esempio per tutto il Paese con risultati incredibili”.

Il sindaco ha poi sottolineato l’importanza della formazione e della preparazione degli agenti: “Affianchiamo a una preparazione in ambito normativo, una preparazione fisica oggettivamente necessaria per gli agenti che questa Amministrazione ha deciso di rimandare in strada. Penso che voi siate un esempio di eccellenza per i cittadini”, ha sottolineato. Ribadendo l’efficientamento del Corpo di Polizia locale Brugnaro ha aggiunto: “Sono fiero di quanto è stato fatto: non diciamo che abbiamo abolito il malaffare, non lo sarà mai, ma certamente da noi ha vita difficile. Il nostro è un modello che ci piacerebbe estendere a tutta la Città metropolitana”.

I festeggiamenti della Polizia Locale sono stati l’occasione per lanciare un messaggio di vicinanza e solidarietà a Valentina Wang, la studentessa italiana aggredita su un treno da Mestre a Padova per le sue origini cinesi: “Voglio mandare un abbraccio a questa ragazza, vittima di violenza inaccettabile. So che le autorità competenti stanno indagando e troveremo i quattro ragazzi colpevoli. Da parte nostra il massimo appoggio affinché i responsabili vengano presto individuati. Se sono uomini si costituiscano, solo allora potremo definirli tali. Sappiano tutti che a Venezia questi avvenimenti non saranno tollerati. Alla ragazza dico che è come se fosse mia figlia: non c’entrano nulla la nazionalità e il colore della pelle; c’entra solo se sei una persona per bene. Sarà una cittadina simbolo per Venezia, anche se non abita qui. La inviterò volentieri a Ca’ Farsetti per dirle che la nostra città non è questo”.

(Comune di Venezia)

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