Turismo – Gidoni (LN): “Piccoli impianti sciistici e di risalita: Nevegal primo comprensorio a godere del fondo per il rifacimento”
(Arv) Venezia 15 gen. 2020 – “Il Veneto sta vivendo una stagione sciistica eccezionale: durante le vacanze natalizie sportivi e turisti hanno affollato le nostre piste, grazie alla grande quantità di neve ma anche all’ottima pubblicità dei Mondiali di sci di Cortina del 2021 e delle Olimpiadi invernali 2026. È essenziale potenziare e riammodernare gli impianti a fune che mettono in collegamento le nostre piste, pensando non solo ai grandi comprensori, ma anche alle stazioni più piccole che generano un importante indotto per il territorio. È proprio a questi piccoli impianti che si rivolge il progetto di legge da me presentato e che prevede l’istituzione di un fondo per la valorizzazione dei comprensori sciistici. A fare da apripista sarà il comprensorio sciistico del Nevegal, nel Bellunese, che potrà accedere all’opportunità in via sperimentale”. Così Franco Gidoni, Consigliere regionale del gruppo Lega, presenta il suo progetto di legge.
“Le piccole aree sciistiche rivestono un ruolo essenziale nell’economia del territorio montano – continua il consigliere leghista – senza contare che il più delle volte è proprio in queste stazioni che i giovani si approcciano alla disciplina sportiva. Per i gestori, però, è difficile accedere a finanziamenti essenziali per il rifacimento degli impianti. Per questo motivo il progetto di legge istituisce un fondo di rotazione che concede finanziamenti per il 50% a fondo perduto, e per un ulteriore 50% in conto capitale, prevedendo anche una restituzione in numero di rate annuali pari alla vita degli impianti e comunque in rate non superiori a trenta anni. Condizioni, quindi, molto più accessibili dei finanziamenti normalmente pensati a cinque o dieci anni. A poter usufruire dei fondi sarà innanzitutto il comprensorio del Nevegal che, grazie ai fondi, potrà realizzare nuovi impianti e riqualificare quelli già esistenti, compreso l’innevamento programmato. Un’ottima opportunità quindi – conclude Gidoni – per i nostri impianti che sostengono l’economia montana”.
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