TRATTORI, VERDURA E BOVINI. IN CAMPAGNA FURTI DA 300 MLN. COLDIRETTI, IN VENETO UN’INTESA PER IL CONTRASTO ALL’ILLEGALITA’

TRATTORI, VERDURA E BOVINI. IN CAMPAGNA FURTI DA 300 MLN. COLDIRETTI, IN VENETO UN’INTESA PER IL CONTRASTO ALL’ILLEGALITA’

DAI TRATTORI ALLA VERDURA FINO AI BOVINI. COLDIRETTI, IN CAMPAGNA FURTI DA 300 MLN

IN VENETO UN’INTESA PER IL CONTRASTO ALL’ILLEGALITA’

11 febbraio 2020  – Dai trattori ai salami, dagli ortaggi in campo alle scorte alimentari nei magazzini, Coldiretti segnala l’escalation dei furti in campagna, un fenomeno che interessa anche il Veneto dove in molte province l’associazione è ricorsa ai Prefetti portando il tema dell’agricoltura nei comitati per l’ordine e la sicurezza pubblica. “A livello regionale – spiega il presidente Daniele Salvagno – è stato siglato un accordo tra le forze datoriali, le istituzioni, i sindacati e l’amministrazione pubblica affinché tutte le misure siano coordinate per inibire ingiustizie e promuovere una cultura della legalità fino al contrasto del caporalato”.

Ciò nonostante il bottino delle razzie di mezzi meccanici, bovini, frutta e verdura è di  300 milioni di euro all’anno che finisce sul mercato nero ed alimenta i canali dell’abusivismo e dell’illegalità. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base del rapporto sulla criminalità in agricoltura nell’esprimere preoccupazione e cordoglio per la drammatica sparatoria in un agrumeto del Catanese, dove sono state uccise due persone e ferita gravemente una terza. Gli agricoltori – sottolinea la Coldiretti– sono vittime di ogni genere di furti, dai prodotti agricoli alle attrezzature fino agli animali con una escalation di fenomeni criminali che colpisce e indebolisce il settore ma mette a rischio anche la salute dei cittadini con l’immissione sul mercato di prodotti non controllati o frutto della macellazione clandestina senza le necessarie garanzie sanitarie. Non si tratta più solo di semplici “ladri di polli” – osserva la Coldiretti – quanto spesso di veri criminali, che mettono a segno raid capaci di mettere in ginocchio un’azienda, specie se di dimensioni medie o piccole. La paura dilaga nei campi dove ci si sta organizzando con ronde e servizi di vigilanza notturni – sottolinea la Coldiretti – ma con il ripetersi di questi fenomeni molti imprenditori si stanno scoraggiando e addirittura non denunciano più le razzie. Per combattere i furti nelle campagne sono entrate in gioco anche le nuove tecnologie, come l’installazione di sistemi Gps sui trattori e di impianti d’allarme collegati alla centrale dei Carabinieri o della Polizia. Anche le telecamere con visione notturna possono rappresentare un sistema utile da applicare. In taluni casi si rendono necessari servizi di scorta e sorveglianza organizzati dagli agricoltori stessi. In parallelo all’aumento della criminalità nelle campagne – segnala la Coldiretti – si è sviluppata una strategia di contrasto al fenomeno con agricoltori organizzati sui social network per mettere in pratica i consigli dei Carabinieri o in gruppi di WhatsApp in cui scambiarsi informazioni e allertare gli iscritti in caso di presenze di auto o persone sospette. Una attività che si affianca a quella delle forze dell’ordine impegnate nel pattugliamento delle zone rurali. Si tratta di lavorare – conclude Coldiretti – per il superamento della situazione di solitudine invertendo la tendenza allo smantellamento dei presidi e delle forze di sicurezza presenti sul territorio, ma anche incentivando l’utilizzo delle nuove tecnologie per favorire il controllo capillare del territorio e garantire la sicurezza dei cittadini che vivono nelle aree rurali.

(Coldiretti Rovigo)

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