Carissimo confratello,
in questi momenti di profondo travaglio e di aspra sofferenza, il Signore ci chiede di rinvigorire la fede in Lui, che in ogni caso, nella sua Provvidenza guida la storia; la nostra fraternità sacerdotale, compartecipi come siamo della medesima sofferenza; la solidarietà con i fedeli, specialmente se in difficoltà. Possano comunque mettersi in comunicazione mediatica con te gli ammalati, i disabili, gli anziani e, non di meno i giovani con i quali sei interconnesso; insomma, tutti i fedeli affidati al tuo ministero. Si sentano tutti liberi e invogliati a confidarti i loro problemi, a chiederti un colloquio personale, a confessarsi, a ricevere la comunione. Tieni il cellulare sempre a disposizione.
Non cè dubbio che stiamo affrontando una prova dalle imprevedibili conseguenze. Viviamo anche questa come un sacrificio, che ci fa sanguinare, da unire a quello di Cristo nella celebrazione dellEucaristia: sono convinto che tu abbia vivo il desiderio di celebrare la messa ogni giorno per la tua gente e per lintera umanità. In certi momenti non ci resta altro che affidare tutto a Dio, come mi confidava il mio padre spirituale, don Luigi Bosio, oggi venerabile, negli ultimi tempi della sua vita terrena, quando era praticamente immobile: Quanto è crocifiggente non riuscir più a fare niente ma quanto è beatificante lasciar fare tutto a Lui!. Forse con questa forzata pausa di attività pastorale il Signore ci sta ammaestrando, ricordandoci che limpresa pastorale sostanzialmente è affare suo. Ora ci chiede di sintonizzarci con Lui, con la sua sensibilità, facendoci entrare in animo ad uno ad uno i fedeli, affidandoli a Lui nella preghiera molto più assidua del solito. Per il tuo popolo in combattimento sii Mosè sul monte. E lasciamo fare a Lui, in questo venerdì santo prolungato, speriamo non per lintera Quaresima, unendo alla sua sofferenza di crocifisso per amore quella che stiamo sperimentando come una passione.
Carissimo, ti porto in cuore. E prego per te, come per lintero Presbiterio. Stiamo uniti. Nella fede e nella pazienza. La Madonna Addolorata ci assista.
+ Giuseppe Zenti
Vescovo di Verona