Coronavirus – Rizzotto (ZP): “Zona rossa in Veneto. Baldin non distingue una zero dalla lettera ‘o’ figuriamoci due decreti diversi. Perchè invece non ci spiega il panico creato dal suo governo con provvedimenti poco chiari?”

Coronavirus – Rizzotto (ZP): “Zona rossa in Veneto. Baldin non distingue una zero dalla lettera ‘o’ figuriamoci due decreti diversi. Perchè invece non ci spiega il panico creato dal suo governo con provvedimenti poco chiari?”

(Arv) Venezia, 9 mar. 2020 – “Ci sono persone che, anche dopo 5 anni di Consiglio regionale, non hanno ancora imparato a leggere i comunicati stampa, i documenti, le richieste di questo importante Ente. Dopo lo sciagurato post Facebook di ieri, tutto il Veneto sa che Erika Baldin, rientra in questa categoria”. La capogruppo Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) commenta con queste parole il post della collega pentastellata Baldin nel quale quest’ultima “Contestava al presidente Zaia il presunto cambiamento di posizione sulla questione ‘zona rossa’ per il Veneto, dapprima favorevole, poi contrario. Per Erika Baldin scrivere uno zero equivale a scrivere la lettera “O”; figuriamoci distinguere una richiesta di estendere un’area per avere maggiori contributi per i danni dalla protesta per non vedersi definiti ‘zona rossa’ per motivi sanitari. Ma i due concetti sono proprio così: assolutamente diversi. Infatti, mentre Zaia chiedeva che, nel riparto dei contributi per i danni economici, l’intero Veneto fosse considerato ‘zona rossa’, ovvero area che aveva subito delle conseguenze per i danni da Coronavirus, nel secondo caso, lo stesso Zaia contestava, nel merito di un altro provvedimento, quel tanto contestato DPCM partorito notte tempo a Roma, la dichiarazione di ‘zona rossa’ sanitaria, per alcune province venete, così da cercare di ridurne i disagi. In entrambi i casi il nostro Governatore si è mosso a favore dei Veneti: nel primo caso, per aumentare la possibilità di ottenere dei contributi, nel secondo per ridurre i disagi di chi vive in quelle province che lo stesso Governo, di cui il Movimento 5 Stelle della Baldin fa parte, ha delineato”.
“Se la consigliera Baldin leggesse i comunicati stampa fino in fondo, e non solo i titoli – osserva Rizzotto – forse riuscirebbe a farcela, a evitare questi clamorosi autogoal. Se però non ce la fa a leggere, avrebbe potuto appoggiarsi alle foto riportate dai giornali, in modo tale da rendersi conto che le richieste erano diverse, perché diversi erano i provvedimenti”. 

“Se però lei si ostina a navigare sui social e in rete alla ricerca della verità – conclude Rizzotto – potrebbe spiegarci com’è riuscito il suo Governo, tra sabato e domenica, a mandare nel panico l’intero Nord Italia con un testo poco chiaro e molto discutibile”.

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(Consiglio Veneto)

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