Emergenza Coronavirus – Bartelle (IIC) “Cosa sta succedendo al San Luca di Trecenta?”

Emergenza Coronavirus – Bartelle (IIC) “Cosa sta succedendo al San Luca di Trecenta?”

(Arv) Venezia 26 mar. 2020Ho appreso dalla stampa la gravissima notizia secondo la quale, presso l’Ospedale San Luca di Trecenta, il nosocomio che dovrebbe essere il centro polesano per la lotta al Coronavirus, ci sarebbero fino ad ora ben 11 contagiati, 4 tra il personale sanitario e 7 tra i ricoverati. Ciò dimostra quanto insufficiente sia stata l’opera di intervento coordinata dal punto di vista politico e amministrativo dal Presidente Zaia e dalla Giunta regionale del Veneto”. Così la Consigliera regionale Patrizia Bartelle (Italia in Comune) che aggiunge: “Amministrazione insufficiente ben raffigurata dall’apparire televisivo di Luca Zaia, propedeutico a non si sa cosa: si veda la vicenda delle mascherine che sembrano un fac-simile di scheda elettorale. La realtà invece è ben altra, come le brutte notizie provenienti oggi dall’Ospedale Altopolesano. Notizie che sono la dimostrazione di quanto lontani siano l’apparire televisivo e anche i comunicati di certi Direttori Generali, dalla soluzione dei problemi”.

“Per questo – sottolinea la Consigliera – chiedo più trasparenza, più chiarezza, e pretendo, anche come rappresentante del Polesine, risposte precise ad alcune domande che derivano da segnalazioni che ci sono pervenute e che descrivono una difficile situazione al San Luca di Trecenta. Tralasciando che anche lì, in questi anni, avevate tagliato 4 posti letto in Area di Terapia Intensiva, vi chiedo: è vero che a Trecenta, almeno dal 15 marzo 2020 individuato come sede di Ospedale Covid, come dichiarato dal dottor Compostella, solo negli ultimi 3/4 giorni sono stati avviati i processi di esecuzione dei tamponi su operatori e degenti che almeno da una settimana si sapeva di dover trasferire? Il San Luca, è tutto adeguatamente coperto da percorsi dedicati Covid e questo può essere urgentemente verificato da organi regionali di controllo, insieme ad una delegazione regionale guidata dall’Assessore Lanzarin? È possibile, ad esempio, che almeno parte degli ascensori siano ancora utilizzabili da gente che non dovrebbe averne accesso? Perché tutti gli operatori non sono in possesso di tutti i presidi di sicurezza, a partire dalle mascherine, necessari a svolgere il proprio lavoro? Non sono ancora arrivate mascherine al San Luca? Il personale del San Luca, è stato informato dei contagiati, in modo da poter, nel caso di contatto recente con questi, essere messo in sicurezza insieme ai propri cari?”

“Chiedo al Presidente Luca Zaia – continua Bartelle – di verificare se il Direttore dell’Ulss, in merito al caso ‘contagiati al San Luca di Trecenta – 4 operatori e 7 degenti di cui 3 di area particolarmente delicata come la Lungodegenza’, se l’illustrazione pubblica del Bollettino del 25 marzo 2020 sia aderente alla realtà. Tra le altre cose, ha detto: ‘prosegue l’attività di esecuzione dei tamponi che completeremo oggi, per quanto riguarda tutti gli ospiti che sono presenti, tutti i degenti che sono presenti e tutti gli operatori di Trecenta’. Cosa che da verifiche da me avute non corrisponde al vero, perché c’è ancora personale che oggi non è stato controllato con il tampone. Il caso di 7 contagiati tra i degenti e di 4 contagiati tra il personale, al solo San Luca di Trecenta, non è da considerarsi un focolaio? E se si, di chi è la responsabilità? È assicurata la completa sicurezza per la salute della popolazione Trecentana, visti i tanti dipendenti e ammalati del Comune altopolesano che frequentano l’ospedale? Soprattutto dopo aver appreso quello che è successo, ovvero gli 11 contagiati, a pochi giorni dal trasferimento di gran parte dei degenti e degli operatori del San Luca? I pazienti trasferiti da Trecenta resteranno all’interno delle strutture pubbliche o saranno trasferiti come fa intendere il Dr. Compostella, anche in cliniche private? E i privati, ricevono solo malati ‘normali’ o si mettono organicamente a disposizione per battere il Corona Virus? E quale compenso eventualmente riceveranno?”.

“Visto che non ci sarà altro spazio finché il Coronavirus non sarà sconfitto – conclude la Consigliera – chiedo anche che il presidente Luca Zaia prenda un doveroso impegno per il dopo-virus: confermi almeno la funzionalità che il San Luca aveva precedentemente rispetto alle ultime schede ospedaliere, magari con l’aggiunta di altri servizi e posti letto, compresi i 4 tagliati in Area Terapia Intensiva. L’Altopolesine non può essere solo il luogo dell’Ospedale del Contagio e il suo mettersi a disposizione, va riconosciuto concretamente”. 

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(Consiglio Veneto)

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