Se avete perso in questi giorni una persona a voi cara, nell’attesa dei tempi in cui sarà di nuovo possibile celebrare l’Eucarestia di suffragio e far visita al cimitero, vi proponiamo un momento di preghiera domestica con alcuni semplici gesti. La proposta è stata diffusa attraverso Avvenire da padre Giuseppe Bettoni, presidente e fondatore della fondazione Archè, e rivista dal nostro Ufficio Liturgico diocesano.
Preghiera per i cari morti
in questi giorni senza Messa né funerali
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Sul tavolo di casa poniamo una fotografia del nostro caro defunto con vicino una candela accesa e una piantina.
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Amen.
– Benedetto sei tu, Signore, che ascolti la nostra supplica e la nostra preghiera.
Benedetto nei secoli il Signore.
– Benedetto sei tu, Signore, che non abbandoni negli inferi la vita dei tuoi fedeli.
Benedetto nei secoli il Signore.
– Benedetto sei tu, Signore Dio, che mandi il tuo amore e la tua fedeltà.
Benedetto nei secoli il Signore.
– Benedetto sei tu, Dio misericordioso e pietoso, ricco di amore e di fedeltà.
Benedetto nei secoli il Signore.
ASCOLTIAMO LA PAROLA DI DIO
«In verità, in verità vi dico: se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto» (Gv 12, 24-26).
Le parole di Gesù sono la risposta ad alcuni greci che erano saliti a Gerusalemme per la pasqua. I greci volevano “vedere Gesù”. Richiesta legittima anche se risulta curioso che il Signore li rimandi all’immagine del chicco di grano che non si vede quando è sprofondato nella terra.
Il fatto accade a una settimana dalla pasqua ed è questo il mistero sul quale Gesù vuole che si posino gli sguardi dei suoi interlocutori, perché ciò che quei greci sono chiamati a vedere va oltre il sepolcro che conterrà il suo corpo: come il chicco di grano è abitato da una forza vitale che lo sospinge fuori oltre la crosta della terra per cercare il sole, la luce, la vita, così Gesù emerge dal sepolcro per fiorire a vita nuova. Il chicco di grano è anche la persona cara cui non ci è dato di offrire un ultimo saluto e dalla quale non è possibile congedarci celebrando il funerale, ma ricordiamoci che quella persona è abitata da uno spirito di vita che la sospinge a cercare il suo sole, il Cristo vivente che l’attira a sé.
Con la fede in Gesù risorto, possiamo ora pregare così:
Signore, mi rivolgo a te,
con il cuore gonfio di dolore per la morte di …
non mi è dato di rivolgere al suo corpo un ultimo saluto,
né posso dargli un ultimo sguardo per salutarlo,
ti prego per lui/lei:
non sappiamo come gli/le hai parlato
nel profondo della sua coscienza,
ma certi del tuo amore,
ti ringraziamo per tutto quello che hai fatto per lui/lei.
Ora ti prego di accoglierlo/la presso di te,
donagli quella pace che qui con noi ha appena assaporato,
riempilo di quell’amore che con noi ha condiviso,
avvolgilo della tenerezza con cui lui/lei ha sostenuto noi.
Dona anche a me e a noi tutti
di continuare a fidarci di te giorno dopo giorno,
nonostante la tristezza della separazione
dagli affetti che costruiamo a fatica nella nostra vita.
Li affidiamo a te, amante della vita,
Signore del tempo che vivi per sempre.
Amen.
Leterno riposo donagli(le), Signore,
e splenda a lui (lei) la luce perpetua
riposi in pace. Amen.