Ambiente – Baldin (M5S): “Inceneritore di Fusina: basta propaganda nordcoreana da parte di Veritas, si accetti il confronto sui dati e si coinvolgano i cittadini”
(Arv) Venezia 23 apr. 2020 – “In merito all’ampliamento dell’inceneritore di Fusina, destinato a impattare in modo deciso sulla tutela ambientale del Veneziano e sulla salute dei cittadini, quello di Veritas è un gioco che non ci piace e che non accettiamo. L’informazione corretta e completa è una condizione indispensabile per permettere alla popolazione di valutare e decidere da che parte stare. La stessa popolazione che, Veritas non lo dimentichi, paga le bollette comunque, anche se è contraria al suo progetto, come lo sono io”.
Questa è la posizione della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, rispetto “alla email spedita da Veritas ai cittadini in risposta alle loro proteste per gli SMS con cui si propagandava l’inceneritore: sto dalla parte dei comitati”.
“Nella mail di Veritas, in cui l’azienda snocciola nozioni a sostegno della bontà dell’ampliamento, con una cocciutaggine da propaganda nordcoreana, il bicchiere è talmente mezzo pieno da tracimare, ma nella realtà sappiamo che non è così – osserva l’esponente Pentastellata – I dati sono controversi e alcune questioni che ho riportato nei miei atti ufficiali in Regione e nella petizione depositata nei giorni scorsi presso l’Unione europea lo dimostrano. Le domande su autorizzazione Via nazionale, sovradimensionamento dell’impianto e fanghi contaminati da PFOA e PFAS, tanto per citarne alcune, sono ancora senza risposta”.
“Ma la questione fondamentale è che sull’inceneritore c’è stato un evidente difetto di confronto e di discussione con gli enti locali, i comitati e i cittadini – denuncia la consigliera – Migliaia di veneziani sono fermamente contrari alla proposta, ma l’iter del progetto sta proseguendo al di sopra delle loro teste e dobbiamo impedirlo. Per questo, nella sua posizione di privilegio, Veritas non si deve permettere di far passare letture di parte come dati oggettivi e incontrovertibili, senza prima sottoporli a confronto con popolazione ed esperti del settore, che possono eventualmente contestarli e smontare le cifre ‘scintillanti’ contenute”.
“La pandemia da Coronavirus, poi, ha enormemente complicato lo scenario, azzerando di fatto le possibilità di reale dibattito sul tema – aggiunge Erika Baldin in conclusione – Auspico che Veritas la smetta di usare la propria posizione dominante servendosi di SMS e mail di propaganda ‘made in Pyongyang’ e accetti piuttosto un confronto aperto e imparziale, per poter esaminare i dati sotto diverse angolazioni, non solo quella dell’inceneritore”.
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