CORONAVIRUS. COLDIRETTI VENETO, SE SI OBBLIGA A CHIUDERE I GARDEN, DEVONO ARRIVARE SUBITO I RISARCIMENTI. – Salvagno: “Il settore è in ginocchio, in primavera si fa il 70% del fatturato annuo”.

CORONAVIRUS. COLDIRETTI VENETO, SE SI OBBLIGA A CHIUDERE I GARDEN, DEVONO ARRIVARE SUBITO I RISARCIMENTI. – Salvagno: “Il settore è in ginocchio, in primavera si fa il 70% del fatturato annuo”.

CORONAVIRUS. COLDIRETTI VENETO, SE SI OBBLIGA A CHIUDERE I GARDEN, DEVONO ARRIVARE SUBITO I RISARCIMENTI. 

Salvagno: “Il settore è in ginocchio, in primavera si fa il 70% del fatturato annuo”.

OK SOLO ALLE CONSEGNE A DOMICILIO DI PIANTE E FIORI A KMZERO E ALLA MANUTENZIONE DEL VERDE PUBBLICO

5 aprile 2020 – “L’ordinanza di Zaia che impone la chiusura dei Garden rischia di essere fatale per il comparto florovivaistico veneto. Un colpo durissimo per 1500 aziende del settore che da poco avevano registrato una boccata d’ossigeno”. È quanto sostiene Daniele Salvagno presidente di Coldiretti Veneto che si era fatto portavoce delle preoccupazioni degli imprenditori del settore ai tavoli istituzionali. Secondo le associazioni dei produttori le perdite sono stimate in centinaia di milioni, di fatto un’intero fatturato azzerato. Dopo il chiarimento del Governo di una settimana fa che permetteva la vendita di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso, fertilizzanti, ammendanti e di altri prodotti simili, venerdì è arrivato lo stop della Regione e sabato la riammissione della sola manutenzione del verde.

La riapertura dei giorni scorsi – segnala Salvagno – aveva incoraggiato gli operatori. I cittadini rispettando le prescrizioni di sicurezza, erano ritornati a frequentare le serre sia per la semina di piantine da orto che per abbellire i balconi. Le bancarelle dei mercati offrivano il necessario per la pratica del giardinaggio fai da te oltretutto terapeutica in un momento in cui l’isolamento è d’obbligo. L’imminente Pasqua si prospettava inoltre come una grande occasione per un piccolo rimbalzo del settore e per raccogliere quella giusta liquidità per la ripresa.

L’analisi di Coldiretti rivela un comparto completamente a terra, costretto a distruggere piante e fiori preparati nei mesi scorsi proprio per essere venduti a primavera, periodo dove si concentra il 70% del bilancio annuo, caricato già di tutte le spese per le anticipazioni colturali e per il personale. Le imprese operano con il dilemma di non poter lasciare i dipendenti in casa integrazione perché c’è il lavoro di distruzione del prodotto invenduto e della preparazione delle nuove coltivazioni quando terminerà l’emergenza Covid. ‘Si tratta di una situazione veramente particolare che da subito deve avere la chiarezza che manca – precisa Coldiretti Veneto -. I florovivaisti si adeguano alle ordinanze, ma si aspettano anche certezze sui risarcimenti, perché di questo bisogna parlare non della possibilità di andare in banca per nuovi finanziamenti da restituire: o si tolgono i divieti o si pagano i danni subito. Serre e Garden una volta persa la stagione torneranno a rivedere i clienti con i crisantemi e le stelle di Natale, a meno che non abbassino la saracinesca come tanti altri esercizi.

“Ora piante e fiori potranno essere acquistati solo telefonando oppure ordinando on line. I florovivaisti possono consegnare la merce a casa – conclude Salvagno -. C’è anche la possibilità di andare nella grande distribuzione, la stessa che, in molti casi preclude arbitrariamente gli acquisti ritenuti non prioritari. E poi chi sa dire quante piante e fiori in vendita nelle corsie dei centri commerciali sono di origine locale? Ed è questo che non va proprio giù alla categoria che ha l’attività’ ferma da oltre un mese: ricevere divieti senza avere la certezza del risarcimento”.​​

(Coldiretti Rovigo)

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