Emergenza Coronavirus – Baldin (M5S): “Nel Trasporto Pubblico Locale il droplet è utopia, servono convenzioni con aziende, App per affluenza e servizi on demand”

Emergenza Coronavirus – Baldin (M5S): “Nel Trasporto Pubblico Locale il droplet è utopia, servono convenzioni con aziende, App per affluenza e servizi on demand”

(Arv) Venezia 15 apr. 2020 –     “Al tempo del Coronavirus il distanziamento sociale sui mezzi pubblici è spesso pura utopia. E invitare la gente a spostarsi a piedi o usare la macchina non aiuta chi non se lo può permettere”.

Lo afferma la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, che fa un esempio per spiegare la propria posizione: “la signora che fa le pulizie alla Giudecca ma abita a Martellago e comincia a lavorare alle cinque del mattino, non può certo andare a piedi: forse le dobbiamo dire di andare a nuoto con la mascherina?”.

“La questione delle coperture finanziarie è decisiva – ribadisce l’esponente Pentastellata – ma al momento la coperta appare irrimediabilmente corta. Con il lockdown, c’è un crollo di biglietti venduti, il bilancio va Ko e le corse si riducono. Così, nelle ore di punta, c’è troppa gente sui mezzi, e addio distanziamento sociale: indubbiamente un bel rebus, che va affrontato con l’innovazione, ma senza chiedere il solito aiuto a Roma”.

“In punta di piedi, mettiamo sul tavolo un paio di strade da imboccare, a basso costo – propone Baldin – In primis, incentivare al massimo la convenzione per trasporto dei dipendenti di grandi aziende, o di intere zone industriali:  ad esempio, penso alla Fincantieri di Marghera. Se centinaia di lavoratori usassero solo mezzi a loro riservati, negli orari di entrata e uscita studiati con Actv, si potrebbe tarare meglio la quantità di bus da usare, liberando così le corse normali per gli utenti, che potrebbero quindi evitare l’affollamento”. “La seconda proposta è spingere con decisione sulla tecnologia – continua la consigliera – Le aziende del TPL veneto, in collaborazione con la Regione e le Università, dovrebbero predisporre  un’applicazione per smartphone dedicata che, oltre a fornire informazioni su orari, ritardi e coincidenze (come fa, ad esempio, Trenitalia), tramite l’uso di webcam di sorveglianza sui mezzi (costano ormai pochi euro), fornisca in anticipo dati sull’affollamento del mezzo: l’utente sarebbe così aiutato nella scelta, e l’azienda nella logistica”.

“Il digital e i telefonini possono anche essere usati per incentivare molto di più i servizi di trasporto on demand – conclude Erika Baldin – Così, alcune linee secondarie fornirebbero un trasporto ‘su appuntamento’ e, in orari di bassa affluenza, i mezzi che ora viaggiano semivuoti sarebbero spostati sui tragitti ad alto impatto, garantendo così una maggior frequenza e quindi permettendo un miglior distanziamento sociale”.

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(Consiglio Veneto)

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