Emergenza coronavirus – Rizzotto (ZP): “I domiciliari non risolvono l’emergenza sanitaria, al sovraffollamento carcerario di Santa Bona si risponde con più agenti”

Venezia, 2 aprile 2020 – “Uno dei fondamenti dello Stato di diritto è la certezza della pena. Se uno Stato abdica a questo principio, viene meno un pilastro essenziale e con esso la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. I Trevigiani cosa diranno quando 50 delinquenti torneranno a scontare la loro pena tra le mura a fianco della loro casa?”. Con queste parole, la Capogruppo a palazzo Ferro Fini Silvia Rizzotto (Zaia Presidente) commenta “la notizia che, presso il carcere di Santa Bona, la risposta al sovraffollamento carcerario e all’emergenza coronavirus sta nella disposizione del Governo che consentirebbe agli istituti penitenziari di rispedire ai domiciliari alcuni dei condannati. La folle norma per svuotare le carceri voluta da questo Governo sta iniziando a trovare applicazione anche nel nostro territorio, ed è allucinante”.

“Cinquanta persone che si sono macchiate di reati diversi – sottolinea la Capogruppo – potrebbero presto tornare al proprio domicilio. Di fronte a un dramma sanitario, è questo il meglio che uno Stato come l’Italia riesce a fare? Il problema del sovraffollamento carcerario si risolve con più mezzi e più uomini, non liberando i colpevoli. E anzi, chi verificherà che questi galeotti non tenteranno di fuggire o di tornare a delinquere?”.

“In queste settimane – conclude Rizzotto – tutte le forze dell’ordine sono impegnate a monitorare il territorio. La scelta del carcere di Treviso, figlia di una norma voluta da Partito Democratico e 5 Stelle, è irrispettosa verso i cittadini. Una vergogna che speriamo venga presto sanata”.

(Lega Nord)

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