Associazioni e attività fino al 2 giugno, indicazioni per convivere con il Covid-19

In seguito al Dpcm del 16 maggio, in questa fase cosiddetta “due e mezzo”, come devono comportarsi le associazioni nelle riaperture della loro attività?

Il riferimento, oltre al citato Dpcm, è per la Regione Veneto l’ordinanza regionale n. 48 del 17 maggio 2020, emanata sulla base delle Linee Guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive approvate dalla Conferenza delle Regioni in data 16.5.2020, cui si rinvia.

L’ordinanza naturalmente non fornisce indicazioni specifiche in merito all’attività associativa, essendo il provvedimento nato per le attività economiche e produttive, ma citando essa anche le attività sociali, può essere presa a riferimento dalle associazioni per orientare le proprie riaperture.
L’ordinanza contiene delle previsioni generali valide per tutti i tipi di attività quali il mantenimento delle misure di sicurezza ormai note: utilizzo di mascherina sempre obbligatorio, igienizzazione frequente delle mani e distanza interpersonale di almeno un metro (due nell’attività sportiva).

Sono ammessi gli spostamenti ma solo all’interno del territorio regionale, anche a fini ludici, ricreativi e turistici, a piedi o con qualsiasi mezzo, ma rimangono vietati gli assembramenti sia in aree pubbliche che private.

Restano sospese invece tutte le attività di centri culturali e sociali e non si possono effettuare riunioni.
È ammesso l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici nel rispetto del divieto di assembramento nonché della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro ed è ammessa l’attività teatrale e artistica seppure senza pubblico, ad esempio per costruire scenografie o fare prove di spettacoli.

Nelle parti di dettaglio, poi, in particolare negli allegati all’ordinanza, ciascuna associazione potrà orientarsi alle misure di sicurezza più adatte per la propria tipologia di attività, ad esempio, manutenzione del verde o l’accesso a musei e biblioteche.

In ogni attività di ricevimento al pubblico/sportello, ad esempio, è necessario predisporre una adeguata informazione sulle misure di prevenzione, mettendo a disposizione soluzioni per l’igiene delle mani. Si potrà, se ritenuto necessario ai fini di sicurezza, rilevare la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura superiore a 37,5 °C, o installare barriere fisiche o riorganizzare gli spazi e le modalità di accesso anche attraverso prenotazioni, modalità da remoto e appuntamenti per consentire così il rispetto degli obblighi del metro di distanziamento.

In ogni sede associativa è comunque raccomandata una adeguata pulizia delle superfici di lavoro e una adeguatadisinfezione delle attrezzature.

Ogni misura dovrà essere adattata rifacendosi a principi di prudenza e attenzione, alla propria realtà associativa, consapevoli del delicato atto di responsabilità che si richiede in questo momento agli amministratori di una associazione, il cui primo dovere è naturalmente proteggere i propri volontari e i propri utenti, con un particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili (persone anziani o malate), in questa fase di convivenza con il virus.

Informazioni

CSV di Verona
Ufficio Consulenze – Elena D’Alessandro consulenze@csv.verona.it

(CSV di Verona)

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