Criminalità organizzata – Baldin (M5S): “Allarme per pericolo infiltrazione mafiosa nel turismo e nella ristorazione, teniamo alta la guardia”

Criminalità organizzata – Baldin (M5S): “Allarme per pericolo infiltrazione mafiosa nel turismo e nella ristorazione, teniamo alta la guardia”

(Arv) Venezia 13 mag. 2020 –     “Leggo con grande apprensione le dichiarazioni del Procuratore anti mafia, Nicola Gratteri, apparse oggi sulla stampa: ‘c’è un welfare mafioso, che approfitta della mancanza dello Stato, e c’è il doping economico di cui hanno bisogno imprese e attività commerciali per non fallire’. Sembrano disegnate su misura per lo scenario che si potrebbe aprire nel settore del turismo e della ristorazione veneti: dobbiamo fare ogni sforzo per evitare che siano profetiche”. Lo afferma la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Erika Baldin, per la quale “i comuni turistici veneti, da Venezia a Verona, da Chioggia a Caorle, sono già in forte sofferenza, e nel litorale veneziano è allarme rosso per il tessuto economico, lo vediamo dalle segnalazioni continue e da tanti episodi quotidiani. Sottoscriviamo quindi in pieno l’allarme lanciato da Gratteri, frutto dell’esperienza e del senso della legalità, che non dobbiamo smarrire nemmeno di fronte alla crisi. Temiamo che le difficoltà affrontate dai nostri imprenditori aumentino la possibilità, più che concreta, che il ‘welfare mafioso’ faccia shopping nel turismo veneto, inquinandolo senza rimedio”. “Non abbassiamo la guardia e non permettiamo che l’isteria prevalga sulla correttezza; non dimentichiamo il caso ancora aperto del comune di Eraclea, che non è certo su Marte o in qualche oscuro angolo della Sicilia, ma in provincia di Venezia, nel cuore della nostra macchina turistica” – chiede la consigliera Pentastellata – “Invitiamo quindi le associazioni del turismo e della ristorazione a mettere le mani avanti, attrezzandosi per togliere ossigeno a chi si presenta con le valigie piene di soldi in contanti, per comprare attività imprenditoriali che non sono riuscite a superare il dopo-Covid”. “Un passo concreto potrebbe essere quello di dare vita a una convenzione, da parte delle categorie produttive, con la Guardia di Finanza, per permetterle di effettuare un controllo preventivo sul nome dell’eventuale compratore (secondo Gratteri bastano 24 ore di tempo) e di affidarsi soltanto ai canali di finanziamento ufficiali, usando le modalità che ha messo e metterà in atto il Governo – conclude Erika Baldin – Anche se ci sono documenti da compilare, è dietro l’angolo il pericolo di invischiarsi con la criminalità organizzata, in un momento di straordinaria difficoltà come quello che stiamo attraversando”.

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(Consiglio Veneto)

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