FASE2. TURISMO: COLDIRETTI, SALVARE I PRIMATI DEL VENETO. SCARAMUZZA (TERRANOSTRA):”VACANZE IN AGRITURISMO, LA CAMPAGNA E’ SICURA”

FASE2. TURISMO: COLDIRETTI, SALVARE I PRIMATI DEL VENETO. SCARAMUZZA (TERRANOSTRA):”VACANZE IN AGRITURISMO, LA CAMPAGNA E’ SICURA”

FASE2. TURISMO: COLDIRETTI, SALVARE I PRIMATI DEL VENETO

SCARAMUZZA (TERRANOSTRA):”VACANZE IN AGRITURISMO, LA CAMPAGNA E’ SICURA”

10 maggio 2020 – Un calo di 4,6 milioni di arrivi, di oltre 21,9 milioni di presenze e una contrazione della spesa turistica pari a quasi 2,9 miliari di euro rispetto all’anno scorso, secondo le statistiche, il Veneto è tra le regioni che risentirà maggiormente dell’impatto dell’emergenza sanitaria sul sistema turismo. La situazione è già preoccupante – commenta Coldiretti Veneto – con l’azzeramento dei flussi proprio nel periodo tra i più gettonati dai turisti stranieri che hanno dato forfait per le festività di Pasqua, della Liberazione, per il ponte del 1 maggio e la festa della Pentecoste. “L’impatto drammatico ricade inevitabilmente sull’agroalimentare  – spiega Coldiretti Veneto – quello regionale vale 5,7 miliardi fatto di tipicità e denominazioni 14 Docg, 28 Doc, 10 Igt, 14 Dop e 15 Igp e tante altre specialità che rappresentano il migliore souvenir delle vacanze sui monti, laghi, colline e spiagge venete.

A contribuire ai numeri che fanno del Veneto la prima regione d’Italia e la quinta a livello europeo sicuramente la bellezza di una campagna curata e conservata da oltre 60 mila imprese agricole di cui più di mille offrono ospitalità e ristorazione, agricampeggi, attività sportive all’aria aperta. Distribuite su tutto il territorio con l’annullamento di prenotazioni, pernottamenti, cene, pranzi e cerimonie per il lock down hanno subito perdite per 30milioni di euro nel trimestre caratterizzato dalla pandemia.

Le parole del premier Giuseppe Conte rilasciate in un’intervista – dice Coldiretti Veneto – non sono solo un invito ma un appello giustificato a trascorrere le vacanze nel Belpaese.

A pagare il conto più salato è l’alimentare con il cibo che – sottolinea la Coldiretti – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. Infatti il cibo – rileva la Coldiretti – è il vero valore aggiunto della vacanza Made in Italy che può contare sul primato dell’agricoltura più green d’Europa con 299 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, 5056 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole e il primato della sicurezza alimentare mondiale con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. Si tratta di primati che dimostrano l’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui ripresa – precisa la Coldiretti – dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale futuro considerato che solo i souvenir in prodotti tipici alimentari valgono circa 3 miliardi di euro all’anno secondo un’analisi Coldiretti su dati Isnart.

In questo contesto è importante che in risposta alle sollecitazioni della Coldiretti sul sito del Governo sia stata pubblicata la FAQ che chiarisce che non solo gli alberghi ma anche i bed and breakfast e le altre strutture ricettive come gli agriturismi possono già ospitare le persone che sono autorizzate a muoversi nel periodo di emergenza epidemiologica sempre nel rispetto delle prescrizioni igienico-sanitarie e della distanza interpersonale, evitando comunque di causare assembramenti negli spazi comuni o in prossimità degli accessi. Si tratta di una precisazione di rilievo per le strutture agrituristiche spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti e con ampi spazi all’aperto dove – sottolinea la Coldiretti – è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus. L’Italia è leader mondiale nel turismo rurale con 24mila strutture agrituristiche diffuse lungo tutta la Penisola in grado di offrire 253mila posti letto e quasi 442 mila posti a tavola deserti per un totale di 14 milioni di presenze lo scorso anno, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat. Con l’arrivo della bella stagione sostenere il turismo in campagna significa evitare il pericoloso rischio di affollamenti in città e al mare e anche e per questo – sostiene la Coldiretti – le strutture agrituristiche devono poter ripartire aprendo i cancelli della cascine, i percorsi naturalistici, le visite agli animali con la pet therapy e anche gli spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Italy”. L’agriturismo svolge un ruolo centrale per la vacanza Made in Italy nella fase 2 perché contribuisce in modo determinante al turismo di prossimità per la riscoperta dei piccoli borghi e dei centri minori nelle campagne italiane per garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare affollamento” ha concluso Diego Scaramuzza presidente di Terranostra nel precisare l’importanza di realizzare un piano con risorse economiche di sostegno e misure straordinarie di intervento a partire dal DL Rilancio per salvare il turismo nelle campagne.

(Coldiretti Rovigo)

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