Seconda commissione – “MOSE: buone notizie dal Commissario Spitz, speriamo sia la volta buona”

Seconda commissione – “MOSE: buone notizie dal Commissario Spitz, speriamo sia la volta buona”

30 aprile 2020 –     Nella seduta odierna della Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Francesco Calzavara (ZP), con Vicepresidente Andrea Zanoni (PD), è stato audito il Commissario straordinario del MOSE, architetto Elisabetta Spitz, per acquisire informazioni sulla situazione dell’infrastruttura, l’iter di completamento, la messa in servizio, gestione e manutenzione, anche alla luce degli eventi metereologici del 12 novembre 2019. A margine dell’audizione, questo il commento del Presidente Calzavara: “La richiesta di audizione è stata avanzata dai consiglieri del PD Pigozzo, Fracasso, Zottis e Zanoni, a seguito dell’acqua granda del novembre 2019, per cercare di comprendere, dagli addetti ai lavori, quali soluzioni possano essere adottate per contrastare l’acqua alta straordinaria nella laguna veneta: in particolare per essere rassicurati in merito al completamento del MOSE. Preciso che l’audizione di oggi non vuole assolutamente essere un processo, non vogliamo certo dare vita a una commissione di Inchiesta; cerchiamo semplicemente di acquisire informazioni utili a indirizzare il lavoro della commissione e del Consiglio regionale”. Il Vicepresidente del Consiglio regionale, Bruno Pigozzo, primo firmatario della richiesta, ha spiegato le finalità di questa audizione. “Vogliamo comprendere lo stato in cui si trovano i lavori, ma soprattutto le tempistiche della conclusione, del collaudo e messa in funzione e di successiva manutenzione dell’infrastruttura. Ricordo che già da due anni, all’interno del Documento di Economia e Finanza regionale DEFR, nel capitolo ‘Salvaguardia di Venezia’, avevamo chiesto di attivare una Autority istituzionale, composta da Ministero, Regione, Città Metropolitana di Venezia e Autorità Portuale, uscendo così dalla fase di commissariamento del Consorzio Venezia Nuova. Questa è la soluzione che anche oggi riteniamo assolutamente prioritaria. E desideriamo sapere quale è la disponibilità effettiva delle risorse economiche necessarie per completare e mettere a regime l’opera: la Stampa parla di 400 milioni fermi a Roma e di imprese costruttrici che non sono ancora state remunerate per il lavoro svolto”. Il Commissario straordinario Spitz ha premesso “Non sono un dipendente pubblico e non ho incarichi all’interno del Ministero delle Infrastrutture. Sono responsabile solo del completamento del MOSE e del monitoraggio della fase di avviamento dell’opera. Ricostruisco il cronoprogramma delle attività del cantiere MOSE. Il 31 dicembre 2018 avrebbero dovuto essere concluse le opere delle bocche di porto: a tutt’oggi non sono terminate. Sicuramente c’è stato un ritardo importante. A fine 2018, inoltre, avrebbe dovuto essere avviata la gestione dell’opera tramite impianti provvisori, nonché il collaudo funzionale: anche in questo caso, a tutt’oggi, nulla è stato avviato. Ma su una data posso dare sufficienti garanzie: entro il 30 giugno 2020 potranno essere concluse tutte le opere necessarie al sollevamento delle barriere in emergenza; quindi, già a luglio dovremmo essere in grado di effettuare tutte le necessarie prove di funzionamento dell’intero sistema delle barriere. In queste settimane si stanno completando gli allacciamenti dei secondi compressori, per completare la parte meccanica finalizzata al sollevamento delle paratie. Quindi mi sento di rassicurare tutti: entro l’estate potremmo alzare tutte le paratie in modo sincrono e in autunno credo proprio che saremo in grado di affrontare le emergenze”. “Manca tuttavia una decisione definitiva in ordine a chi affidare la fase dell’avviamento e gestione dell’opera – ha continuato il Commissario – le istituzioni coinvolte stanno già lavorando, anche sulle indicazioni fornite dalle autorità locali. Si dovrebbe andare nella direzione di dare vita a un soggetto pubblico in grado di subentrare al privato rappresentato dal Consorzio Venezia Nuova, originariamente incaricato della fase progettuale dell’infrastruttura”. “Le risorse economiche complessive ammontavano originariamente a 5 miliardi e 493 milioni, in forza di un contratto già concluso per l’esecuzione delle opere. Sono già stati erogati 5 miliardi e 63 milioni: 420 milioni sono già disponibili per il completamento delle opere relative alle barriere – ha informato l’architetto – Il nostro impegno, a ogni modo, sarà quello di recuperare ulteriori risorse che potranno derivare dai risparmi per minori interessi sui finanziamenti, a suo tempo anticipati per l’esecuzione dell’infrastruttura: un comitato congiunto tra Ministero delle Infrastrutture e Ragioneria dello Stato ha calcolato che tali interessi ammontano ora a 530 milioni di euro, che potranno garantire l’avviamento dell’opera”. “Quanto alle risorse umane impiegate nell’esecuzione del MOSE – ha proseguito Elisabetta Spitz – ammontano a 220/280 unità, dipendenti di diverse società che collaborano con il consorzio Venezia Nuova. 70/80 persone verranno formate per garantire la movimentazione a regime delle quattro barriere. Rassicuro che tutti i lavoratori, nel medio periodo, verranno ricollocati in altre mansioni, quando verrà chiuso il cantiere del MOSE: nessuno perderà la propria occupazione. E sottolineo come, negli ultimi anni, le consulenze sono diminuite sia per numero che per importo”. “Quindi, facendo sintesi del mio intervento – ha concluso il Commissario Straordinario del MOSE – a luglio verranno completate tutte le opere funzionali al sollevamento delle barriere, mentre non potranno ancora essere portate a termine quelle opere ‘di ridondanza’, ovvero gli allacciamenti di tutti gli impianti presenti nella seconda galleria. Ma vi anticipo che a breve verrà approvato un cronoprogramma che prevede il completamento di tutte le opere del cantiere MOSE entro il 31 dicembre 2021: abbiamo risorse sufficienti. Mancano solo i soldi per l’avviamento ma, come ho spiegato, stiamo già studiando come reperire fondi aggiuntivi”.

(Consiglio Veneto)

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