Trasporto pubblico locale – Baldin (M5S): “Potenziare linea 11 da Chioggia. Trasporto pubblico, meccanismo dopato da riprogettare per la Venezia futura”

Trasporto pubblico locale – Baldin (M5S): “Potenziare linea 11 da Chioggia. Trasporto pubblico, meccanismo dopato da riprogettare per la Venezia futura”

(Arv) Venezia, 18 mag. 2020 – “Ci uniamo all’appello lanciato da sindacati e pendolari: urge potenziare la linea 11 da Chioggia a Venezia. Ci sono tratte da gestire con attenzione ‘sartoriale’, e la linea 11 è una di quelle. Soprattutto se pensiamo ai tanti lavoratori ospedalieri che, per garantire il funzionamento dell’Ospedale, non possono né restare a terra né viaggiare ammassati, considerata la tipologia di lavoro”. Così Erika Baldin, consigliera regionale  del Movimento 5 Stelle, commenta “I grandi problemi che toccano i cittadini, i lavoratori, durante gli spostamenti in autobus e vaporetto, come avvenuto negli ultimi giorni, con episodi sempre più frequenti di irritazione, da parte degli utenti”.

 
“Il caso della linea 11 – osserva la consigliera M5S – come pure della gestione dei bus, dei vaporetti con il rischio di assembramento si presenta dietro l’angolo. Tutto ciò, è lo specchio dello stato di salute del trasporto pubblico lagunare, e l’incentivo agli utenti nonché cittadini di usare i mezzi propri risulta sconfortante”. “Se qualcuno pensa che sia sempre il Governo a togliere le castagne dal fuoco, si sbaglia. Ogni minuto speso a lamentarsi che mancano i fondi per raddrizzare la ‘baracca’, senza modificare in profondità il trasporto pubblico veneziano, è un minuto perso. Si deve riprogettare il futuro del Trasporto pubblico locale in un’ottica digitale, green e sostenibile – prosegue la consigliera – con quello dell’intero tessuto socio-economico, in caso contrario il è di affondare nella crisi più generale”.

“Il Comune di Venezia ha tollerato un sistema che stava in piedi solo grazie a migliaia  di turisti che pagavano 7,50 euro per ogni giro in vaporetto. E’ evidente che quel meccanismo era ‘dopato’. Adesso, che il doping del turismo è svanito, ecco una situazione senza via di uscita. Tutti dicono – conclude Erika Baldin – che bisogna ripensare a Venezia senza la monocultura turistica, ovvero,  che bisogna farla ritornare città viva, con lavoro, servizi, abitanti e studenti. Ma senza bus e vaporetti sarà difficile: il monopattino, in laguna, affonda”.

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(Consiglio Veneto)

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