“Assistenti Civici”, le perplessità del Terzo Settore.

Anche il Presidente di Volontarinsieme – CSV Treviso si schiera contro la proposta del Ministro Boccia di assoldare, attraverso un bando specifico, 60mila “assistenti civici” che potranno essere impiegati dai sindaci per lo svolgimento di attività sociali, durante la cosiddetta “fase 2” del covid-19.

“La scelta di istituire un bando per reclutare i cosiddetti assistenti civici, dimostra improvvisazione e poca conoscenza del mondo del volontariato. – tuona FranceschiniSe proprio si vogliono impegnare le persone in lavori socialmente utili, le norme esistono già e basta applicarle. Mi riferisco, ad esempio, ai destinatari del reddito di cittadinanza. Se poi gli amministratori locali vogliono costruirsi un loro “parco volontari”, questa è una ghiotta occasione. Ma noi, da sempre, sosteniamo la collaborazione tra Istituzioni e Terzo Settore, la stessa riforma indica in questa co-progettazione, lo strumento principale per valorizzare il volontariato nel territorio.”

L’assistenzialismo mascherato da Terzo Settore non può proprio funzionare, secondo Franceschini.Non vorrei che così facendo si gettasse un colpo di spugna sul concetto di sussidiarietà, e passasse il messaggio che al Terzo Settore non servano professionalità e coordinamento di rete. Si prosegua, piuttosto, nel solco tracciato dalla riforma, assegnando a tutti gli enti il ruolo da protagonisti che gli spetta nella definizione di un nuovo modello di welfare e inclusione sociale.”

“In questi tre mesi di quarantena, abbiamo assistito a scelte che non abbiamo compreso,  come l’istituzione di COC comunali senza coinvolgere le associazioni, vere antenne sul territorio, o la chiusura delle sedi comunali utilizzate dalle organizzazioni di volontariato, che di conseguenza hanno dovuto fermare il loro servizio. Eccoprosegue il Presidente di Volontarinsiemecrediamo che in questa fase il volontariato andasse valorizzato e non ostacolato.”

“I volontari non hanno mai smesso di dare il loro contributo, nonostante le molte difficoltà, compiendo una scelta di libertà individuale, che non può e non deve essere subordinata ad una ordinanza. Nel nostro territorio il volontariato organizzato conta oltre 640 realtà. Solo CSV ne rappresenta 350, con 90mila volontari. Ripartiamo da qui, con una collaborazione tra enti, per il bene vero delle nostre comunità” conclude Franceschini.

(CSV di Treviso)

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