Porto di Venezia – Baldin (M5S): “Interrogazione per fare chiarezza rispetto a un’azione che avrà forti ripercussioni sul mondo del lavoro”

Porto di Venezia – Baldin (M5S): “Interrogazione per fare chiarezza rispetto a un’azione che avrà forti ripercussioni sul mondo del lavoro”

(Arv) Venezia 19 giu. 2020 –  “In guerra ci sono le bombe intelligenti, come quelle a guida laser che arrivano sul bersaglio con precisione millimetrica, e le altre, che colpiscono nel mucchio. Se la Regione e il Comune di Venezia hanno deciso di dichiarare guerra al presidente del porto Musolino, ieri non hanno usato una bomba granché intelligente, viste le pesanti ripercussioni collaterali”. Così Erika Baldin, Consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, che interviene tramite una nota “sulla decisione di Regione e Comune di esprimere voto contrario al bilancio consuntivo 2019 dell’Autorità di Sistema portuale dell’Adriatico settentrionale: un ‘niet’ della Regione che fatichiamo a considerare esclusivamente “tecnico”, scevro di qualsivoglia avvallo e confronto con i vertici di palazzo Balbi. Proprio per andare a fondo sulle motivazioni, ho deciso di presentare un’interrogazione a risposta – spero ma non ci conto – immediata. Nell’atto ispettivo chiedo, vista l’importanza nevralgica del Porto per l’economia veneziana, che sia fatta chiarezza sulla scelta operata dalla Regione del Veneto di dare voto contrario al bilancio”.
“Mi preoccupa fortemente – aggiunge la consigliera M5S – proprio la ricaduta sul mondo reale di questa ‘manovra di palazzo’. Tutelare l’indotto e i lavoratori dovrebbe essere la ‘mission’ sia della Regione che del Comune. Sul punto, però, hanno ‘toppato’ clamorosamente. Una conseguenza di questo voto è infatti il blocco di 5 milioni di euro, da usare per gli ammortizzatori sociali degli addetti, che ora non potranno essere erogati, e per la riduzione dei canoni di concessione. Sono inoltre in forte apprensione per la salvaguardia del porto di Chioggia e dei suoi operatori, pesantemente colpiti dalla crisi del Covid-19 e, proprio per questo, ancor più legati alle misure di sostegno. Vedere la realtà di Chioggia, con le sue prerogative, ostaggio del braccio di ferro Brugnaro/Zaia contro Musolino non è rassicurante”.

“Qui serve un piano per il rilancio in proiezione futura e – conclude Baldin – un’attenta valutazione dei risultati della governance dell’ente in quanto tale, slegata dai rapporti politici. Una chimera dopo l’azione di ieri, su cui servono trasparenza e risposte convincenti”.

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(Consiglio Veneto)

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