La Nations League è una competizione realmente appetibile?

Quando arrivano le soste delle Nazionali, specie di questi tempi, la domanda arriva in automatico: a cosa serve la Nations League? Non sono pochi i tifosi che non vedono di buon occhio questa nuova competizione, che l’anno scorso ha visto trionfare il Portogallo di Cristiano Ronaldo nella prima edizione. Lo scopo della Nations League era dapprima quello di soppiantare le varie amichevoli, che attiravano poco pubblico. Mettere in palio un vero e proprio trofeo avrebbe elevato di sicuro l’interesse generale. Non tutti i test amichevoli, in ogni caso, sono stati eliminati e le federazioni hanno ancora la libertà di decidere liberamente chi fronteggiare per provare eventualmente anche nuovi giocatori. La Nations League si svolge ogni due anni e coinvolge una cinquantina di squadre, che vengono suddivise in delle leghe, a loro volta composte da un numero indefinito di giorni che possono contenere 3 o 4 squadre.

Le nazionali che vincono i 4 gironi della Lega A possono partecipare nel giugno successivo alle Final Four, che decretano il vincitore del torneo. Le ultime classificate dei vari gironi, ad eccezione di quelli dell’ultima lega, retrocedono nella lega subito inferiore e sarà da lì che giocheranno la seguente edizione della Nations League. La Germania, ad esempio, era retrocessa due anni fa, ma tramite una modifica del regolamento i tedeschi sono riusciti a conservare miracolosamente la loro posizione nella Lega A. L’Italia, invece, si dovette sudare la salvezza con un goal di Biraghi all’ultimo secondo contro la Polonia.

La Nations League mette a confronto nazionali sullo stesso piano qualitativo. Quante volte ci siamo chiesti che senso abbia far giocare compagini come San Marino o Andorra contro giganti come Spagna e Francia? Oggi questo è possibile solo nelle amichevoli o, al limite, nelle classiche qualificazioni all’Europeo. Nonostante il nuovo torneo sia strutturato in maniera molto dettagliata e meticolosa, però, finora non è riuscito a fare breccia nel cuore dei tifosi, che hanno iniziato ad inveire spesso sui social contro la competizione, soprattutto a causa degli incidenti che possono interessare i giocatori. L’Italia stessa ha subito di recente l’infortunio di Zaniolo. Il giocatore della Roma rimarrà quindi in dubbio per l’Europeo.

Chi vince il girone della lega alla quale appartiene ha il diritto a prendere parte agli spareggi che stabiliscono le ultime 4 squadre qualificate all’Europeo, ma se la Nations League si svolge prima dei Mondiali può condizionare invece i playoff delle formazioni appartenenti al Vecchio Continente che sognano la Coppa del mondo. Per l’Italia, comunque, giocare la Nations League è stato da subito un banco di prova. Mancini si era appena insediato e aveva il compito di cancellare la delusione del mancato accesso a Russia 2018. La salvezza fu il primo vero grande risultato conquistato dal ct.

Al momento gli azzurri non hanno perso nessuna gara nella seconda edizione e potrebbero ambire seriamente alla Final Four. Finora sono arrivati tre pareggi e una sola vittoria, contro l’Olanda. L’Italia occupa il secondo posto a un punto di distanza dalla Polonia, prossima avversaria in casa. In seguito, toccherà affrontare la Bosnia nell’ultimo match del girone, in trasferta. L’infografica sulla Nations League e sulla formazione italiana che parteciperà all’edizione 2020 parla chiaro. Se i ragazzi di Mancini dovessero perdere contro Lewandowski & co., ogni possibilità di vincere il torneo sfumerebbe in anticipo.

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