“Edilizia e rincari: le imprese sono ferme in un ingorgo da due anni”

**ARTICOLO SPONSORIZZATO***  “Con i prezzi alle stelle e la carenza delle materie prime – dice Marco Pavanello – la chiusura dei cantieri non è più un’ipotesi lontana”.

Ordini che si accumulano, prezzi che salgono, cantieri che faticano a rispettare le tempistiche: il 2022 per il comparto dell’edilizia si è aperto decisamente in salita.  “La situazione è seria – dice Marco Pavanello, Responsabile Marketing e Vendite della Pavanello Serramenti – e nonostante la fine del 2021 ci avesse dato dei segnali di speranza, ora si corre il rischio di chiudere i cantieri”.

“Lo ha detto anche l’Associazione Nazionale Costruttori Edili – continua Marco Pavanello – purtroppo con i costi attuali dei materiali e la loro carenza è addirittura possibile che i cantieri del PNRR si fermino. Basti pensare che, se nel 2021 le materie prime avevano praticamente raddoppiato i loro prezzi, ora c’è stata un’altra impennata. E a questo si aggiunge il fatto che l’alluminio è praticamente introvabile, cosa che preoccupa particolarmente chi opera, come la nostra azienda, nel settore dei serramenti. Su tutto, poi, grava anche il caro energia, che in questo momento abbiamo appena iniziato a percepire”.In questo scenario di penuria di materiale e di prezzi alle stelle, si inserisce l’aumento della domanda trainato dai bonus fiscali. “Gli incentivi statali sono provvedimenti validi, che hanno dato una spinta alla ripresa del comparto dopo lo stop del 2020 causato dalla pandemia – aggiunge Marco Pavanello – ma tra proroghe attese e tempi burocratici le aziende si sono trovate spesso in una situazione che ricorda un ingorgo in autostrada: in questi ultimi due anni abbiamo pensato più volte che la situazione si fosse sbloccata e che si potesse riprendere velocità, ma dopo poco ci siamo ritrovati di nuovo, tutti, inesorabilmente bloccati”.Gli italiani, nonostante tutto, sembrano comunque apprezzare i bonus fiscali statali e secondo l’ENEA a fine 2021 erano quasi 70.000 i cantieri finanziati dal Superbonus 110% in Italia. “E oltre al Superbonus ci sono anche l’Ecobonus e il Bonus Ristrutturazione, che sono validi fino al 31 dicembre 2024 e che consentono di avere detrazioni del 50%: due provvedimenti che attirano comunque l’interesse del pubblico, consentendo però alle imprese di avere un po’ più di respiro”.

“Il 2021 ci ha consentito di raggiungere buoni risultati, con un incremento del fatturato vicino al 50% – conclude Marco Pavanello, Responsabile Marketing e Vendite della Pavanello Serramenti – ma tutta questa incertezza, che speravamo di veder scomparire nel 2022, in realtà si sta aggravando. La nostra è una realtà solida e affermata,
ma molti altri operatori del comparto si trovano sempre più in difficoltà. Se alcune criticità, come quelle legate agli approvvigionamenti, richiederanno più tempo per essere risolte, ci sono degli interventi che potrebbero comunque dare una mano alle imprese ed essere implementati velocemente: parlo di una riduzione della burocrazia nell’edilizia, che potrebbe essere un segnale di presenza dello Stato nei confronti delle PMI italiane”.

Per maggiori informazioni: www.pavanelloserramenti.it

 

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