Etichettatura e sicurezza alimentare delle uova

Entrato in vigore il Reg. UE 2022/2258, che introduce due importanti modifiche relative all’etichettatura e sicurezza alimentare delle uova, allungando il periodo di vendita (e quindi di scadenza) da 21 a 28 giorni. Coldiretti a questo proposito raccomanda lo scrupoloso rispetto delle misure igieniche durante la manipolazione e la somministrazione degli alimenti. E’ previsto che le uova siano consegnate al consumatore entro un termine massimo di 28 giorni dalla data di deposizione (non più 21 giorni) e che il termine minimo di conservazione (TMC) delle uova delle galline della specie Gallus gallus sia fissato a non più di 28 giorni dalla data di deposizione. Se il periodo di deposizione è indicato, il TMC è determinato a decorrere dal primo giorno di tale periodo.

Con la prima disposizione, voluta dalla Commissione per ridurre lo spreco alimentare a livello di vendita al dettaglio, in pratica viene prolungata di 7 giorni la data di vendita raccomandata, facendo decadere l’obbligo di ritirare dal commercio e dagli scaffali le uova sette giorni prima del TMC indicato sull’imballaggio, come attualmente previsto in Italia dal DM 11/12/2009. Con la seconda disposizione la Commissione ha voluto fissare un TMC delle uova a 28 giorni dalla data di deposizione, perché in molti Stati membri non esistono requisiti relativi alle condizioni di durata e di temperatura nelle fasi di stoccaggio e di trasporto. È interessante segnalare che la Commissione ha prolungato di sette giorni la data di vendita raccomandata a livello di dettaglio, sebbene nelle motivazioni del regolamento riconosca come principale rischio per la sicurezza la Salmonella enteritidis, la cui crescita è influenzata positivamente dalla temperatura durante lo stoccaggio e il trasporto delle uova.

Il Reg. UE 2022/2258, che introduce anche alcune modifiche inerenti al certificato sanitario per la macellazione in azienda e al settore della pesca, è scaricabile a questo link.

Coldiretti condivide l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare nella vendita al dettaglio, tuttavia si ricorda che l’EFSA, nel suo ultimo parere sui rischi derivanti dalle uova da tavola (2014), aveva indicato che un eventuale prolungamento da 21 a 28 giorni della data di vendita raccomandata per il consumo domestico delle uova avrebbe aumentato il rischio d’infezione del 40% e del 50%, rispettivamente per le uova crude e per le uova poco cotte. Pertanto, per evitare possibili conseguenze in caso di contaminazioni, è utile ribadire alle imprese l’importanza delle corrette misure igieniche durante la manipolazione, la trasformazione, la preparazione e la somministrazione degli alimenti, come descritto nei Manuali Coldiretti di corretta prassi operativa.

(Coldiretti Veneto)

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