Servi della Parola incarnata, come Maria: l’augurio del Vescovo ai sei nuovi lettori e accoliti

Servizi che hanno una dimensione profondamente battesimale e mariana: così il Vescovo ha definito i ministeri del lettorato e dell’accolitato, ministeri laicali orientati al servizio e all’edificazione della Chiesa, al suo essere missionaria. Lo ha fatto venerdì sera, 24 marzo, nella chiesa di San Nicolò, durante la celebrazione eucaristica con l’istituzione di questi ministeri a sei giovani del Seminario vescovile: Matteo Mason da Loreggia in servizio a San Martino di Lupari, Luca Fecchio da Santa Maria di Sala in servizio a Spinea (Santi Vito e Modesto), Mattia Gardin da Liedolo di San Zenone degli Ezzelini in servizio a Salzano, che sono stati istituiti accoliti; Maurizio Castellan da Onigo in servizio a Martellago, Francesco Tesser da Marcon in servizio a Camposampiero, Francesco Boz da Santa Bona di Treviso in servizio a Zero Branco, Sant’Alberto e Scandolara, istituiti lettori. Molte le persone presenti, tra cui tanti giovani: dai famigliari agli amici, dalle comunità di origine a quelle di servizio (presente e passato), fino alle famiglie che hanno recentemente ospitato nelle loro case i giovani durante la Settimana di animazione vocazionale che si è tenuta a Spinea. Numerosi anche i sacerdoti che hanno concelebrato con il Vescovo, dalla comunità del Seminario e dalle parrocchie.

Nella Parola che la liturgia ha offerto nella solennità dell’Annunciazione del Signore, lo spunto per delineare le caratteristiche dei due ministeri. “Il lettore – ha ricordato mons. Tomasi – parte da un ascolto assiduo della Parola, richiama la Chiesa intera alla Presenza di Gesù, Parola fatta carne. E’ dunque a servizio di quanto Maria santissima ha operato ed opera nella Chiesa, per il mondo. L’accolito è a servizio in duplice forma al Corpo di Cristo, l’Eucaristia e il popolo di Dio, soprattutto la carne dei poveri e degli infermi. E’ dunque a servizio della presenza di Cristo nella storia concreta, nel Corpo reale, la cui serva fondamentale, originante e necessaria è Maria. Siate dunque – l’invito del Vescovo -, innanzitutto e sempre, discepoli come Maria, e poi discepoli missionari, perché quando hai incontrato la fonte viva dell’amore non puoi far altro che andare a raccontarla”.

Il Vescovo ha ricordato la laicità di questi ministeri, “legati al dono dello Spirito di Dio, dell’essere innestati in Cristo, che è di tutti i fedeli a partire dal Battesimo e della confermazione nella Cresima”. Ministeri che sono istituiti nella Chiesa cattolica a partire dal Concilio Vaticano II, e adesso in maniera più decisa dopo alcune decisioni importanti di Papa Francesco (in particolare con il motu proprio Spiritus Domini e con il motu proprio Antiquum ministerium), che ha ricordato come questi ministeri, oltre a quello di catechista, siano maschili e femminili (“Sembrerebbe ovvio che, se si parla di laici, si parla di uomini e di donne – ha sottolineato il Vescovo -, ma un po’ di strada abbiamo ancora da fare per convertire la mente al cuore, e lo Spirito Santo forse serve a questo”). Ministeri tutti a servizio della Chiesa tutta intera – quelli ordinati, del Vescovo, del presbitero e del diacono, e quelli istituiti – perché la Chiesa stessa sia a servizio. Servitori della pienezza di umanità, partecipano di questa dimensione e devono aiutare la Chiesa a essere missionaria, o “Chiesa in uscita”, come ci direbbe papa Francesco. Una espressione – ha sottolineato il Vescovo – che, dopo 10 anni, è triste che ci chiediamo ancora che cosa significhi. “Significa fare il contrario di quanto abbiamo fatto talvolta finora con stile di chiusura. Significa accogliere, incontrare, integrare, perdonare, amare, portare una voce di speranza”.

“Siate radicati nel Battesimo, nel desiderio di farvi servi – e solo servi – della Parola incarnata, del Corpo di Cristo, della Chiesa suo Corpo nella storia, dei piccoli, dei poveri, dei fratelli e delle sorelle. Servi, non padroni – l’augurio del Vescovo -. Fratelli, inseriti in Cristo e servi di Cristo, da laici, da laici in cammino verso il presbiterato”.

Un lungo applauso ha accompagnato la processione di uscita dalla Chiesa, mentre il rettore, don Luca Pizzato, ha invitato tutti a continuare la festa insieme, nel chiostro del Seminario.

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(Diocesi di Treviso)

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