San Liberale ci aiuti a vivere una vita all’altezza della bellezza e della forza del Vangelo: l’omelia del Vescovo nella solennità del patrono

Cattedrale gremita questa sera per la celebrazione eucaristica nella solennità di san Liberale presieduta dal vescovo Michele Tomasi. Hanno concelebrato i vescovi emeriti Paolo Magnani, Gianfranco Agostino Gardin, mons. Cesare Bonivento, vescovo emerito di Vanimo (Papua Nuova Guinea) e numerosi sacerdoti. Presenti molti fedeli laici, l’Amministrazione comunale, i Cavalieri di Malta, i Cavalieri del Santo sepolcro, l’Unitalsi, gli aderenti all’Azione cattolica e le cooperatrici pastorali diocesane che durante i Vespri, al termine della messa, hanno rinnovato le loro promesse.

Mons. Tomasi ha tratteggiato la figura di san Liberale, patrono della città di Treviso, della città di Castelfranco e della Diocesi. Ha invitato ad onorarlo e a “chiedere la sua intercessione per mantenere il nostro orientamento a Cristo nella fede. A pregare perché ci aiuti a fidarci della Parola di Dio, e ad amare Dio e il prossimo coinvolgendo tutta la nostra esistenza, a vivere per amore di Cristo”. “San Liberale, donaci di percorrere con questo amore la strada della vita, e dona alla Chiesa di Treviso di vivere oggi la tua stessa fede in Gesù, Cristo, Figlio del Dio vivente

Ecco l’omelia del Vescovo:

“Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”. (1Gv 5, 1-4).

Carissimi, ho appena ripreso le parole inviate da san Giovanni apostolo alle sue comunità, che risuonano all’inizio del capitolo 5 della sua prima lettera, anche se non tutte hanno trovato posto nella lettura proclamata poc’anzi. Tutte insieme, infatti, possono aiutarci a cogliere quanto di importante ci insegna il ricordo del nostro patrono san Liberale, e il perché i fedeli fin da subito ne abbiano riconosciuto la santità, e lo abbiano invocato come patrono.

La fede che Gesù di Nazareth è il Cristo, l’inviato del Signore, non solo come un suo grande inviato, bensì come il Figlio eterno di Dio che assume la nostra condizione umana, questa fede è un dono grande di Dio che genera il fedele, lo rimette al mondo in un modo nuovo, per una vita in pienezza.

In questa fede ti riconosci figlio generato da Dio. Scopri una fonte inattesa, forse, ma sicuramente inesauribile di amore: sai che la tua vita ha senso, è voluta, amata, non sei più solo, non sei costretto a vivere sul ciglio di un abisso spaventoso, quali che siano le prove cui la vita ti sottopone. E in questo amore, subito, ami anche coloro che riconosci, anche essi, come generati dallo stesso amore di Dio.

La fede in Gesù Cristo Figlio di Dio genera immediatamente, senza esitazioni, senza riserve un amore dato ai fratelli e alle sorelle. Non c’è vera fede senza concreto amore dei fratelli. Ma ancora, per non rischiare di essere anche qui astratti, l’apostolo subito insegna che cosa significhi amare i fratelli: amare Dio e osservare i suoi comandamenti.

Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Mt 22, 37).

Ecco il comandamento che riassume e dà fondamento a tutti gli altri, che insieme accogliamo come dono dal Signore Dio. E li osserviamo per amore, non per convenienza, per paura, e non solamente quando ci convincono fino in fondo. Li osserviamo perché ci vengono da Dio, e perché riconosciamo che egli ce li rivolge per amore. Anche quando ci pesano, sappiamo che sono per il nostro bene, per il bene di tutti e ci fidiamo del Signore. Questo vuol dire credere in Lui, questo è il contenuto della fede.

Anche quando ci è difficile la via del bene, possiamo fare esperienza, infatti, che “i suoi comandamenti non sono gravosi”.

In questo cammino di fede, in questa quotidiana rigenerazione nell’amore di Dio e del prossimo sperimentiamo la vittoria sul mondo. Non una conquista militare, non l’accesso ad un potere terreno, ma la vittoria sullo spirito dell’egoismo, dell’autosufficienza, su quel modo di vedere le cose che mette sempre il proprio io al primo posto. Questo è il dono della fede.

Nell’amore di Dio siamo capaci di vero amore per tutti. Nella fede, nella fiducia concreta ed operosa nel Signore Gesù Cristo, nella vita scandita secondo il Vangelo sta la nostra possibilità di vivere quell’amore reale che cambia il mondo, e di cui sentiamo la nostalgia nel profondo del nostro cuore. Amore di Dio e fede in Lui si alimentano costantemente, a vicenda: senza fidarmi di Dio faccio davvero fatica ad amare sino alle estreme conseguenze, e se non provo almeno a vivere nell’amore non posso dire di fidarmi davvero di Dio, di credere in Lui.

San Liberale, il laico Liberale ha vissuto la sua vocazione di cristiano. Ha accolto l’annuncio del Vangelo di Cristo che gli veniva dal suo vescovo Eliodoro. Ha riconosciuto nella vicenda dell’uomo Gesù di Nazareth la presenza piena, reale di Dio e della forza del suo amore. Lo ha messo con fede al centro della vita. Ha fatto tutto quanto poteva per conoscerlo meglio, nello studio, nella meditazione e nella preghiera. Ha osservato un’ascesi molto rigorosa fidandosi del sostegno e dell’azione di Dio nella sua vita. Si è speso nell’assistenza dei poveri e degli ammalati, perché in essi sapeva cogliere il volto bisognoso di amore del Cristo stesso. Ha sostenuto i fratelli e le sorelle nelle fatiche della fede, aiutandoli a riconoscere la divinità di Cristo, incoraggiandoli ad una vita all’altezza della bellezza e della forza del Vangelo.

Eccoci qui dunque, ad onorare il patrono della città e della Diocesi. A chiedere la sua intercessione per mantenere il nostro orientamento a Cristo nella fede. A pregare perché ci aiuti a fidarci della Parola di Dio, e ad amare Dio e il prossimo coinvolgendo tutta la nostra esistenza, a vivere per amore di Cristo.

Per amore di Cristo amare chiunque incontriamo.

Per amore di Cristo non dare valore assoluto a nessuna realtà terrena, ma tutti servire con dedizione e rispetto.

Per amore di Cristo conoscere i tesori della fede trasmessi dalla tradizione che a partire dagli Apostoli ha fatto giungere la fede fino a noi.

Per amore di Cristo scoprire le vie nuove di solidarietà, di giustizia e di pace che il Vangelo e la passione per l’umanità sanno suscitare anche in noi oggi.

Per amore di Cristo chinarci su ogni fragilità con la delicatezza che l’amore del Padre suggerisce ai nostri cuori, alle nostre menti, alle nostre mani; delicati, non violenti, delicati, non arroganti.

Per amore di Cristo vivere le nostre relazioni come dono, le nostre vite come un’avventura da condividere, nella speranza e nella gioia.

Le nostre responsabilità come un continuo ricucire i tessuti di solidarietà e di amicizia sociale, la nostra vita come un impegno per costruire ponti di pace contro ogni violenza, contro ogni guerra

San Liberale, donaci di percorrere con questo amore la strada della vita, la strada della nostra convivenza e dona alla città di Treviso, alla Chiesa tutta di Treviso di vivere oggi la tua stessa fede in Gesù, Cristo, Figlio del Dio vivente, la stessa tua passione per la gloria dell’uomo vivente, immagine e somiglianza di Dio.

27 aprile 2023 – Cattedrale di Treviso

Solennità di San Liberale

Omelia del Vescovo Michele

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(Diocesi di Treviso)

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