Passaggio del testimone al vertice, Roberto Lorin è presidente di Coldiretti Padova

Passaggio del testimone al vertice, Roberto Lorin è presidente di Coldiretti Padova

Passaggio del testimone al vertice di Coldiretti Padova: dopo cinque anni alla guida della più grande e rappresentativa organizzazione agricola della nostra provincia – che conta circa seimila associati tra gli imprenditori agricoli padovani e rappresenta quasi il 60% delle 11 mila aziende iscritte alla Camera di Commercio – Massimo Bressan passa le consegne a Roberto Lorin, eletto presidente dall’assemblea provinciale riunita oggi per il rinnovo delle cariche. E’ la conclusione di un percorso intrapreso due mesi fa con le assemblee di sezione e di zona in tutta la provincia, che ha portato all’elezione dei dirigenti da tutto il territorio in rappresentanza della base sociale, nonché all’elezione all’unanimità del nuovo consiglio direttivo e del presidente provinciale. Lorin, 44 anni, imprenditore agricolo di Agna, agronomo e titolare di un’azienda vivaistica ad indirizzo viticolo, in qualità di viticoltore è presidente della Conselve Vigneti e Cantine dal 2017. A lui il compito di prendere il timone di Coldiretti Padova, affiancato dalla giunta esecutiva e dal consiglio direttivo che saranno costituiti nei prossimi giorni.

“E’ per me un onore mettermi a servizio di Coldiretti Padova – afferma il neo presidente – e ringrazio tutti gli amici soci, la vera forza della nostra organizzazione, per la fiducia che hanno riposto nella mia persona. Ringrazio in particolare Massimo Bressan per il prezioso lavoro svolto in questi cinque anni, per l’impegno e la dedizione nel rappresentare al meglio la nostra agricoltura, per l’incessante e proficuo confronto con le istituzioni, a tutti i livelli, ma anche l’infaticabile dialogo con la società civile all’insegna della trasparenza e della difesa dell’autentico “made in Italy”, quello garantito dai nostri agricoltori.

Vengo da un comparto come quello viticolo – continua Lorin che sta vivendo un buon momento e raccogliendo diverse soddisfazioni, da subito presterò particolare attenzione a tutto il sistema produttivo della nostra provincia, che si caratterizza proprio per la presenza dei principali settori in agricoltura, dalla zootecnia da carne e da latte all’ortofrutta, dalla coltivazione a pieno campo alla vendita diretta, fino all’attività agrituristica e di fattoria didattica, senza dimenticare nessuna fra le migliaia di imprese che contribuiscono alla qualità e alla vitalità del nostro settore primario. In questa nuova esperienza potrò contare sull’appoggio di tutta la struttura organizzativa di Coldiretti Padova, una grande famiglia della quale sono orgoglioso di far parte e che mi impegno a rappresentare al meglio”.

Durante l’assemblea provinciale, condotta dal direttore Giovanni Roncalli, il presidente uscente Massimo Bressan ha ripercorso le tappe e i temi più significativi del suo mandato ricordando l’obiettivo di “garantire una forte rappresentanza per un progetto riformatore dell’agricoltura italiana ed europea. Coldiretti è impegnata giorno per giorno nel difendere la dignità degli agricoltori, nel promuovere lo sviluppo dell’agricoltura e nel valorizzare il ruolo sociale dei suoi addetti. Negli ultimi anni la composizione delle aziende associate è cambiata, hanno aderito a Coldiretti imprese di dimensioni maggiori e più strutturate. La nostra organizzazione ha proseguito sulla strada del rafforzamento dei servizi e ha aumentato il livello di rappresentatività a beneficio dei propri associati”.

Passando ai temi sindacali Bressan si è soffermato sul cibo sintetico: “un vero e proprio attacco frontale alla nostra filiera agroalimentare, di fronte al quale dobbiamo ribadire con forza che noi siamo a favore della verità scientifica, ma chiediamo con decisione di applicare il principio di precauzione per una nuova tecnica con enormi rischi potenziali di fronte ad una ricerca monopolizzato da pochi gruppi e grandi finanziatori. Dobbiamo essere orgogliosi di aver acceso i riflettori su un business in mano a pochi nel mondo, che può cambiare la vita delle persone e mettere a rischio la stesse democrazia economica e alimentare”. A questo si aggiungono le battaglie condotte a livello europeo per tutelare gli allevamenti, che non possono essere trattati come impianti industriali, e le denunce contro alcune misure inacettabili adottate dall’Unione Europea come le etichette allarmistiche sul vino. “La verità è che si vuole togliere dal mercato l’eccellenza agroalimentare, quella italiana in particolare, e omologare il gusto per consentire alle multinazionali di guadagnare indisturbate. Coldiretti nella sua azione – ha aggiunto Bressan – ha costruito un rapporto leale e trasparente con i cittadini consumatori che ci riconoscono l’autorevolezza di una forza sociale. Tra gli obiettivi che ci siamo posti vi è quello di tornare a presidiare il momento economico delle nostre imprese, attraverso le commissioni di prodotto che hanno attivamente contributo a delineare indirizzi di tipo contrattualistico, ma anche di tipo tecnico e di valorizzazione delle produzioni. Oggi Coldiretti è capace di mettere in campo una strategia che va ben oltre gli interessi della categoria perché portatrice di un modello di sviluppo virtuoso”, ha concluso il presidente uscente.

(Coldiretti Veneto)

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