Premio Campiello 2023, scelti i 5 finalisti: il 16 settembre il vincitore

“La Resistenza delle donne” di Benedetta Tobagi (Einaudi), “Diario di un’estate marziana” di Tommaso Pincio (Giulio Perrone editore), “Centomilioni” di Marta Cai (Einaudi), “‘La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” di Silvia Ballestra (Laterza) e “In cerca di Pan” di Filippo Tuena (Nottetempo): sono questi i libri che compongono la cinquina della 61esima edizione del Premio Campiello, concorso di letteratura italiana contemporanea promosso dalla Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto, che si contenderanno la ‘vera da pozzo’.

La cinquina è il risultato delle votazioni della giuria dei letterati, presieduta per il terzo anno consecutivo da Walter Veltroni, che si è riunita, questa mattina, in adunanza pubblica nell’Aula Magna ‘Galileo Galilei’ di Palazzo del Bo, storica sede dell’Università. Il vincitore del Campiello 2023 sarà proclamato sulla base della votazione della Giuria dei Trecento Lettori anonimi sabato 16 settembre al Teatro La Fenice di Venezia, durante una cerimonia condotta da Francesca Fialdini e Lodo Guenzi. I Giurati vengono selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali, cambiano ogni anno e i loro nomi rimangono segreti fino alla serata finale.

La cinquina è stata selezionata – tra gli oltre 90 libri ammessi al concorso dal Comitato Tecnico – dal presidente Veltroni e dai giurati Pierluigi Battista, Federico Bertoni, Daniela Brogi, Silvia Calandrelli, Edoardo Camurri, Chiara Fenoglio, Daria Galateria, Lorenzo Tomasin, Roberto Vecchioni ed Emanuele Zinato. A differenza degli altri anni, i finalisti dell’edizione 2023 sono stati scelti rapidamente: al primo turno con 6 voti sono passati Marta Cai, Tommaso Pincio e Benedetta Tobagi; al terzo turno con 6 voti Silvia Ballestra; al quinto turno con 7 voti Filippo Tuena.

Durante la selezione il presidente Veltroni ha annunciato anche il vincitore del Premio Campiello Opera Prima, riconoscimento attribuito dal 2004 ad un autore al suo esordio letterario. Il premio per il 2023 è stato assegnato a Emiliano Morreale con “L’ultima innocenza” (Sellerio).

Questa la motivazione del riconoscimento a Morreale: “Dalla Palermo degli anni ’80 alla Polonia della seconda guerra mondiale; dai bassifondi romani all’America hollywoodiana: attraverso sei inquadrature accomunate dalla presenza dell’io narrante, ‘L’ultima innocenza’ costruisce un percorso attraverso due arti: la letteratura e cinema. Mescolando realtà storica e invenzione o pretesto autobiografico, emiliano Morreale indaga la linea di confine tra finzione cinematografica e realtà. Il cinema, anche nelle sue manifestazioni deteriori, si rivela un punto d’osservazione privilegiato per comprendere la storia del 900 e il nostro paradossale presente”.

Sempre Veltroni ha annunciato che la giuria ha deciso di assegnare una “Menzione speciale” al libro di Ada D’Adamo, “Come d’aria” (Elliott), autrice esordiente recentemente scomparsa. La decisione, ha spiegato Veltroni, è stata presa all’unanimità ed ha spiegato che la giuria “ha molto apprezzato il libro”.

“Sono molto soddisfatto della cinquina selezionata oggi. In generale, siamo davvero orgogliosi del livello dei libri che sono arrivati quest’anno – ha commentato Veltroni – In un momento storico in cui siamo travolti dalle cose e in cui quelle importanti tendono a sparire – come l’amore per la pluralità, per la gentilezza e per il senso di comunità – la letteratura resiste. In questi tempi densi di caos e contraddizioni, il racconto diventa la nostra bussola. In tutti i libri che abbiamo letto – grazie alla meravigliosa giuria del Premio, fatta di persone competenti e libere – abbiamo ritrovato diversi elementi comuni: il forte rapporto con la realtà, tante donne scrittrici, l’attenzione verso la storia e la storia delle persone che la abitano, ma anche un’esaltazione della pura immaginazione. In questi momenti di frammentazione e di microfratture, grazie alla letteratura riusciamo a intravedere la luce. Il romanzo è capace di unificare, perché la scrittura è lavoro sartoriale, fatto di trame, ago e filo. Lavoro e creatività infatti sono fratelli ed è per questo che, nello pieno spirito del Campiello, il premio degli industriali, vogliamo continuare a valorizzare questo rapporto, per portare in alto il lavoro e la cultura, insieme”.

Enrico Carraro, presidente della Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto, ha sottolineato: “Complimenti a tutti gli autori entrati in cinquina. E’ sempre un’emozione e un grande onore partecipare a questa cerimonia. Con la selezione della cinquina finalista, si apre il percorso che porterà a decretare il vincitore del Campiello sabato 16 settembre alla Fenice a Venezia, dopo l’insindacabile giudizio della giuria popolare, capace come ogni anno di stupire e sovvertire il risultato della giuria tecnica. Quello di oggi è forse il momento più evidente, insieme alla finale, di una attività che la Fondazione svolge tutto l’anno e che rappresenta un vero e proprio progetto continuativo, ricco di iniziative e tappe. Fin dagli albori del Premio, troviamo il convinto sostegno delle imprese alla nostra mission, nella consapevolezza che con la cultura alimentiamo il nostro territorio. Una terra che va continuamente valorizzata e preservata, tenendo a mente temi importanti e necessari come la sostenibilità e l’inclusione e rendendola attraente per tanti giovani cervelli e lavoratori che sempre di più abbandonano la nostra Regione”.

Enrico Del Sole, vice presidente di Confindustria Veneto Est, ha aggiunto: “Sosteniamo e apprezziamo il Premio Campiello e il suo impegno per la promozione della lettura e della migliore cultura in particolare tra le giovani generazioni. Proprio la cultura, nelle imprese e nel territorio, è uno degli asset su cui si fonda il progetto di Confindustria Veneto Est nella dimensione metropolitana tra Venezia Padova Treviso e Rovigo. Un’area vasta che vanta un patrimonio di storia, cultura e bellezza ineguagliabile e che rappresenta valore fondante per una crescita integrata della comunità, risorsa di competitività e attrazione di persone e competenze”.

(di Paolo Martini)

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