Sanità – Boron (ZP): “IOV nella top ten italiana con oltre 700 interventi all’anno. Grande esperienza e specializzazione: il Veneto si conferma all’avanguardia nel settore sanitario”

Sanità – Boron (ZP): “IOV nella top ten italiana con oltre 700 interventi all’anno. Grande esperienza e specializzazione: il Veneto si conferma all’avanguardia nel settore sanitario”

(Arv) Venezia 12 feb. 2020 –  “Un risultato incoraggiante, reso possibile grazie alla condivisione di energie che, in Veneto, è stata creata tra servizio sanitario regionale, Università e mondo della ricerca. Una rete di competenze che è stata rafforzata dagli ultimi interventi di programmazione sanitaria, con il Piano socio-sanitario e le Schede ospedaliere approvate recentemente, che disegnano la sanità del futuro e che sottolineano e valorizzano l’eccellenza padovana e veneta. Lo IOV è e sarà un’eccellenza destinata a crescere diventando sempre più punto di riferimento non solo della sanità regionale, ma dell’intero paese”. A renderlo noto è Fabrizio Boron, Presidente della Quinta commissione Sanità in Consiglio regionale del Veneto e Consigliere del gruppo Zaia Presidente che aggiunge: “L’indagine realizzata dal portale www.doveecomemicuro.it, sito di riferimento per le valutazioni istituzionali sulla qualità di cura dei diversi ospedali, ambulatori, centri diagnostici e strutture sanitarie italiane, posiziona lo IOV, l’Istituto Oncologico Veneto, all’ottavo posto in Italia per volume di interventi con 703 operazioni effettuate nel 2017. A livello regionale, poi, entra in classifica anche l’Azienda Ospedaliera di Padova, quarta con 285 interventi. Numeri che dimostrano ancora una volta l’alto livello delle nostre strutture sanitarie, riferimento d’eccellenza per la sanità. Il volume di attività, secondo quanto dimostrano le evidenze scientifiche, ha un impatto significativo sull’efficacia degli interventi e sull’esito delle cure. Maggiore è il numero di casi che ogni anno si sottopongono agli specialisti, maggiore è l’esperienza e, quindi, la preparazione per affrontare anche i casi più difficili. È questo il motivo per cui il ministero della Salute ha fissato, per quanto riguarda il trattamento del carcinoma alla mammella, la soglia minima di 150 interventi annui per valutare la bontà di una struttura. Il Veneto, quindi, si conferma al passo con i tempi, all’avanguardia e in grado di dare risposte concrete ai bisogni delle persone”.

“I dati riportati nell’ottobre scorso da Aiom, l’Associazione Italiana di Oncologia Medica – continua Boron – rivelano un trend in crescita per quanto riguarda l’incidenza del tumore al seno in Italia: +0,3% per anno, dal 2003 al 2018. L’incremento delle diagnosi si spiega con l’ampliamento dello screening mammografico in Veneto rivolto a tutte le donne tra i 50 e i 74 anni, fascia d’età in cui il rischio di ammalarsi di questo tumore e, per contro, l’efficacia della diagnosi precoce e delle cure, risultano maggiori. Inoltre, si deve al fatto che molte giovani donne oggi scelgono di sottoporsi ai controlli di loro iniziativa, spinte dalle campagne di prevenzione e dai progressi fatti nei campi della diagnosi e delle cure, che hanno consentito un significativo calo della mortalità, -0,8% per anno”.

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(Consiglio Veneto)

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