Decreto Rilancio: le principali misure a sostegno del Terzo settore

Il tanto atteso decreto di maggio, noto come Decreto Rilancio, in un corposo documento di oltre 400 pagine, contiene, oltre al pacchetto di misure per far ripartire l’economia dopo l’emergenza, importanti previsioni a favore del Terzo settore e del non profit in generale.

Nell’attesa della pubblicazione definitiva del Decreto, si possono già elencare le principali previsioni.

Nelle premesse dell’atto viene, innanzitutto, espressamente riconosciuto l’apporto fondamentale del Terzo settore durante l’emergenza e tutte le misure che sono state disposte a favore di questi enti nella consapevolezza del Governo della perdita di entrate e delle importanti spese che questi dovranno affrontare nei prossimi mesi per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI) o azioni di sanificazione e pulizia delle sedi, dei mezzi e degli ambienti destinati alle attività di interesse generale.

È stato previsto, all’art. 31 del Decreto, un credito di imposta del 60 per cento mensile sul canone di affitto per le sedi di attività istituzionale: l’associazione che ha attività commerciale e effettua dichiarazione dei redditi, potrà quindi “recuperare” una quota degli affitti versati.

Viene esteso inoltre agli enti di Terzo settore (ETS) il credito di imposta,del 60 per centogià previsto per le aziende, per le spese sostenute per la sanificazione di ambienti. Anche in questo caso realmente recuperabile da quelle realtà che effettuano attività commerciale.

Sempre con questo meccanismo di estensione, viene riconosciuta a questi enti la possibilità di accedere al contributo già disposto per le aziende dall’art. 43 del Decreto CuraItalia (n. 18/2020), che disponeva 50 milioni da erogare tramite Invitalia per l’acquisto dei dispositivi di protezione individuale (DPI), anche agli enti non profit.

Il provvedimento estende a tutti gli enti non profit che debbano sostenere delle spese di messa in sicurezza a causa dell’emergenza COVID 19, ad esempio la riorganizzazione strutturale degli spazi, un credito di imposta del 60 per cento, anch’esso però da potersi recuperare con dichiarazione dei redditi (art. 128-bis).

Ma quali sono le misure che il Governo ha espressamente previsto per il Terzo settore con l’obiettivo di erogare fondi immediati a questa realtà?

Il decreto prevede un incremento di 100 milioni di euro del Fondo previsto per Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di Promozione Sociale e Fondazioni del Terzo Settore, all’art. 72 del D.lgs 117/17, ovvero il fondo già abitualmente destinato a finanziare progetti e attività di interesse generale.

L’art. 167 del Decreto poi, sempre nell’ottica di aumentare la liquidità a disposizione delle associazioni, anticipa il contributo del Cinque per mille del 2018 e del 2019(solitamente la liquidazione avviene circa due anni dopo all’accreditamento negli elenchi per poterlo ricevere), per rispondere alle difficoltà degli enti del Terzo settore che svolgono attività di rilevante interesse sociale, dovute dell’emergenza sanitaria Covid-19. L’Agenzia delle Entrate provvederà alla pubblicazione sul proprio sito degli elenchi degli enti ammessi e di quelli esclusi dal beneficio entro il 31 luglio 2020 e che il contributo sarà, poi, erogato entro il 31 ottobre 2020.

Viene aumentato il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione con 120 milioni di Euro a favore degli enti di Terzo settore operanti nelle Regioni del Mezzogiorno per progetti di attività di interesse generale.

Informazioni

CSV di Verona
Ufficio Consulenze – Elena D’Alessandro consulenze@csv.verona.it

(CSV di Verona)

Please follow and like us