Nota del Patriarcato su alcune vicende giudiziarie ancora da definire

PATRIARCATO DI VENEZIA: COMUNICATO STAMPA

Venezia, 27 maggio 2020

In riferimento alle notizie apparse sulla stampa circa la conclusione delle indagini preliminari nei confronti del Dott. Enrico Di Giorgi e del Sig. Gianluca Buoninconti per la grave e triste vicenda dei volantini diffamatori ripetutamente affissi in Venezia, il Patriarcato, richiesto da più parti di informazioni e commenti sull’accaduto, riferisce quanto segue.

Il suddetto Enrico Di Giorgi non è diocesano del Patriarcato di Venezia ed era qui del tutto sconosciuto fino a quando don Massimiliano D’Antiga, per incontrare il Patriarca, successivamente alla giornata di domenica 9 dicembre 2018, lo volle al suo fianco come persona di fiducia, ponendo la sua presenza come condizione per accettare l’invito del Patriarca ad un incontro. In tale veste il dott. Di Giorgi fu presente al colloquio avvenuto nel pomeriggio di sabato 15 dicembre 2018; di tale incontro la stampa diede notizia il giorno successivo, attraverso dichiarazioni rilasciate da don Massimiliano ai quotidiani. A tale colloquio, oltre al Di Giorgi, furono presenti il Vicario generale e il Vicario per la pastorale. Inoltre il Di Giorgi accompagnò don Massimiliano D’Antiga alle sessioni in cui quest’ultimo rese le proprie deposizioni nell’ambito del procedimento canonico extragiudiziale che lo riguardava, procedimento avviato in accordo con la Santa Sede al fine di acclarare, nel pieno rispetto dei diritti di tutti i soggetti interessati, la veridicità dei fatti.

Quanto, invece, all’altra persona, tale Gianluca Buoninconti, il Patriarcato nulla sa al riguardo.

Il Patriarcato ritiene opportuno, inoltre, sviluppare alcune riflessioni su tale vicenda che ha causato gravi sofferenze e ferite alla Chiesa che è in Venezia, ai singoli che sono stati ingiustamente e ripetutamente offesi, vilipesi e diffamati, privati dell’onore anche di fronte alle persone a loro più care, ai propri familiari, genitori, fratelli, amici. Viene da chiedersi: perché? A che scopo? Cosa si voleva ottenere? Quale mente può essere stata capace di tanto? La coscienza di ciascuno è chiamata a misurarsi con la verità dei fatti.

Moralmente la colpa non è solo di chi ha materialmente agito, ma anche di chi sapendo non ha impedito, di chi ha scagliato la pietra e poi, per non essere implicato, ha nascosto la mano, abbandonando altri a responsabilità e colpe.

I discepoli del Signore sono comunque sempre invitati al perdono; tale richiesta vale anche per questa triste e amara vicenda. Il perdono, però, richiede che venga restituito l’onore alle persone a cui è stato tolto e riparata l’offesa inferta ai loro familiari, genitori, fratelli e amici.

Il perdono cristiano, inoltre, è un perdono gioioso e generoso, che non prescinde dall’accertamento delle responsabilità di tutti coloro che, a vario titolo, hanno partecipato all’unico disegno che porta la chiara firma di chi agisce nell’anonimato e nell’ombra.

Il dolore del cristiano non si accanisce mai, si fa, invece, preghiera affinché tutti si aprano al perdono, soprattutto quando è difficile, affinché sia toccato il cuore di chi non è ancora riuscito a comprendere, di chi non vuol comprendere o finge di non comprendere, la gravità del male fatto al prossimo, alla Chiesa e a sé stesso. Il vero sconfitto di tutta questa triste e indegna vicenda è colui che ha progettato tale atto, lo ha posto in essere o, sapendo, non ha fatto in modo che non venisse compiuto.

Infine il Patriarcato ringrazia la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Venezia e l’Arma dei Carabinieri per l’impegno profuso, volto ad individuare i soggetti che, sotto lo pseudonimo “Fra Tino”, avrebbero ripetutamente e gravemente diffamato il Patriarcato stesso e molteplici suoi esponenti, rimettendosi con piena fiducia, come è sempre stato sin dal primo momento, alle opportune valutazioni effettuate dai suddetti organi inquirenti, ciò anche in riferimento a possibili legami tra i due soggetti attualmente indagati ed eventuali terze persone che, a vario titolo, possono aver avuto a che fare con la sopra menzionata vicenda.

 

Mail: ufficiostampa@patriarcatovenezia.it

(Diocesi di Venezia)

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