Sanità – Ruzzante (LeU): “Dalla Regione nessuna tempistica su riapertura del polo materno-infantile di Dolo: sospendere piano emergenziale e discutere in commissione l’uso delle risorse rese disponibili dal governo”

Sanità – Ruzzante (LeU): “Dalla Regione nessuna tempistica su riapertura del polo materno-infantile di Dolo: sospendere piano emergenziale e discutere in commissione l’uso delle risorse rese disponibili dal governo”

(Arv) Venezia 24 giu. 2020 –    “Nonostante le buone intenzioni, ancora nessun atto concreto è stato comunicato dalla Regione del Veneto e dall’ULSS3 per la riapertura del polo materno infantile dell’ospedale di Dolo. Continua nei fatti l’atteggiamento discriminatorio della maggioranza di centrodestra verso la popolazione della Riviera del Brenta, privata di un servizio essenziale”. Così il Consigliere regionale Piero Ruzzante (Liberi e Uguali) che aggiunge: “Assieme al segretario regionale veneto di Articolo Uno Gabriele Scaramuzza, auspichiamo che almeno l’assessore Lanzarin si dimostri più attenta rispetto alle esigenze di questo territorio, e non frapponga altri indugi al rientro definitivo delle attività di ostetricia, ginecologia, del punto nascite. Fintantoché ciò non avverrà, è indispensabile sospendere l’adozione della deliberazione di giunta regionale n. 552 del 5 magio 2020 e dell’atto aziendale del Direttore Generale dell’ULSS 3, che nei fatti avallano il mancato rientro di un’attività così essenziale per la cittadinanza. Nel frattempo la giunta Zaia si è spinta oltre, adottando pochi giorni fa anche la deliberazione n. 782 con la quale, senza nessun confronto né in Quinta Commissione, né con le conferenze dei sindaci e le rappresentanze sindacali, riorganizza l’assistenza territoriale con l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dal Governo nel recente decreto rilancio”. “Un atto di così straordinaria importanza, destinato a modificare nel profondo la struttura dell’assistenza territoriale e dell’intero sistema sanitario regionale – prosegue il Consigliere – non può non essere oggetto di un confronto nelle sedi istituzionali e sociali. Se la Lega predica a Roma il coinvolgimento del Parlamento e si adonta per ogni atto adottato, a Venezia razzola male chiudendo nelle stanze della Giunta una discussione che merita invece un’apertura a tutti i soggetti interessati, per le ricadute che ne deriveranno, a partire dagli stessi territori della riviera del Brenta e del veneziano, ma anche per tutte le Ulss regionali”. “Quindi si sospenda immediatamente il percorso forzato adottato dalla Giunta Zaia, viziato da scarsa democraticità – conclude Ruzzante – e si rimetta la discussione sui binari corretti, azzerando la data del 30 giugno 2020 come termine ultimo per la modifica delle schede di dotazione e di adozione degli atti aziendali”.

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(Consiglio Veneto)

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