#ARIA. I RISULTATI DEL MONITORAGGIO A FIESSO D’ARTICO (VE) INDICANO QUALITÀ DELL’ARIA ACCETTABILE NEL PERIODO DI MISURA

(AAV), Padova 29 giugno 2020 – La campagna di monitoraggio è stata realizzata con un mezzo mobile posizionato in un sito di background in via Botte dal 31 luglio all’11 settembre 2019 e dal 14 novembre 2019 al 10 gennaio 2020.

Durante la campagna di monitoraggio le concentrazioni di monossido di carbonio, biossido di zolfo e biossido di azoto non hanno mai superato i limiti di legge orari e giornalieri. Anche per il benzene la media dei due periodi di monitoraggio è risultata inferiore al valore limite annuale.

Diversamente la concentrazione media di benzo(a)pirene è risultata superiore al valore obiettivo di 1 ng/m3. Le elevate concentrazioni rilevate durante il periodo freddo per questo inquinante possono essere plausibilmente ricondotte, alla luce dell’attuale conoscenza della distribuzione delle fonti emissive, ad un diffuso uso di biomasse, quale fonte alternativa di riscaldamento, nel territorio comunale. L’utilizzo delle biomasse, e dunque della legna come combustibile, se da un lato può essere considerato un processo ad emissioni (quasi) zero di CO2, dall’altro può costituire una fonte di emissione di sostanze quali ossidi di azoto, PM10, PM2,5, composti organici volatili, idrocarburi policiclici aromatici (IPA). In letteratura sono reperibili numerosi studi che hanno permesso di calcolare i fattori di emissione delle sostanze inquinanti legate ai processi di combustione della legna per usi domestici. Tali fattori di emissione sono variabili e dipendono sostanzialmente dalla tipologia di impianto e dal tipo di combustibile utilizzato. In generale, gli studi condotti in Italia ed all’estero evidenziano chiaramente come l’utilizzo di impianti di nuova progettazione produca emissioni che sono anche di diversi ordini di grandezza inferiori rispetto ad impianti più obsoleti e ai tradizionali caminetti aperti.

La concentrazione di ozono nella campagna relativa al “semestre estivo” ha superato l’obiettivo a lungo termine per la protezione della salute umana in 6 giornate.

La concentrazione di polveri PM10 ha superato il valore limite giornaliero per la protezione della salute umana, pari a 50 µg/m3, da non superare per più di 35 volte per anno civile, per un totale di 27 giorni su 101 complessivi di misura (27%). La media dei due periodi di monitoraggio è stata pari a 39 µg/m3. L’applicazione della metodologia di calcolo del valore medio annuale di PM10, basata sul confronto con la stazione fissa di riferimento di background urbano di Mestre – Parco Bissuola, stima per il sito di Fiesso d’Artico un valore di 36 µg/m3, inferiore al valore limite annuale. La medesima metodologia di calcolo stima inoltre il superamento del valore limite giornaliero per un numero di giorni superiore ai 35 consentiti.

L’adozione da parte di ARPAV dell’indice sintetico di qualità dell’aria, basato sull’andamento delle concentrazioni di PM10, biossido di azoto e ozono, permette di evidenziare che nella maggior parte delle giornate di monitoraggio la qualità dell’aria è stata giudicata accettabile.

Gli esiti del monitoraggio sono disponibili nel sito internet di ARPAV, all’indirizzo http://www.arpa.veneto.it/arpav/chi-e-arpav/file-e-allegati/dap-venezia/aria/dap-venezia-campagne-di-monitoraggio-qualita

(Arpav)

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