Senza lo stress del distanziamento sociale. Evitare improvvisazioni
13 settembre 2020 – Scatta la corsa a porcini, finferli, trombette, chiodini nei boschi italiani con le piogge delle ultime settimane che hanno creato le condizioni favorevoli alla crescita dei funghi, soprattutto al Nord e nelle zone appenniniche mentre al Sud si dovrà ancora attendere.
In Veneto si annuncia una stagione più che favorevole – sottolinea Coldiretti – per tutte le specie che si trovano nei boschi galletti, porcini, mazza di tamburo, finferli. E’ buona la raccolta in Cadore, nell’agordino, nella Val Zoldana e nelle zone colpite dalla tempesta Vaia, quindi pure nel vicentino sull’Altopiano, dove continua la proliferazione dopo lo stop dovuto allo schianto di alberi.
E’ necessario tuttavia evitare le improvvisazioni e seguire alcune importanti regole che – precisa la Coldiretti – vanno dal rispetto di norme e vincoli specifici presenti nei diversi territori, alla raccolta solo di funghi di cui si sia sicuri e non fidarsi assolutamente dei detti e dei luoghi comuni, ma anche rivolgersi sempre, in caso di incertezza, per controlli ai Comuni o alle Unioni micologiche e utilizzare cestini di vimini ed evitare le buste di plastica.
La nascita di porcini, chiodini, finferli e altre varietà – sottolinea la Coldiretti – per essere rigogliosa richiede come condizioni ottimali terreni umidi senza piogge torrenziali, una buona dose di sole e 18-20 gradi di temperatura all’interno del bosco. Una risorsa importante per un Paese come l’Italia che puo’ contare su circa 11,4 milioni di ettari di bosco che copre il 40% della superficie del Paese, segnati spesso purtroppo – precisa la Coldiretti – dall’abbandono, incuria e dall’azione criminale dei piromani. L’attività di ricerca – continua la Coldiretti – non ha solo una natura hobbistica che coinvolge moltissimi vacanzieri e svolge anche una funzione economica a sostegno delle aree interne boschive dove rappresenta un’importante integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, con effetti positivi sugli afflussi turistici.
Per i meno avventurosi il consiglio è comunque quello di recarsi nei mercati di Campagna Amica dove molto spesso è possibile acquistare anche funghi coltivati. In questo caso la Coldiretti invita a verificare l’indicazione il luogo di raccolta o coltivazione, dell’origine in etichetta o su appositi cartellini che deve essere riportato obbligatoriamente. Le indicazioni obbligatorie devono essere presenti sui documenti che accompagnano il prodotto in tutte le fasi della commercializzazione e che l’indicazione del Paese di origine è sempre obbligatoria per tutti i prodotti ortofrutticoli freschi, compresi tartufi e funghi spontanei. Una garanzia – continua la Coldiretti – per sapere se i pregiati frutti del bosco sono stati raccolti nella Penisola o se sono arrivati in Italia da Paesi lontani con minore freschezza e garanzie di qualità e sicurezza alimentare. I funghi sono ricchi di proteine e fibre, poco calorici, poveri di sodio e ricchi di potassio e in Italia durante l’anno – conclude Coldiretti – se ne consumano in media circa un chilo a testa.
IL DECALOGO DI COLDIRETTI PER IL “CACCIATORE” DI FUNGHI”
– Documentarsi sull’itinerario e scegliere i percorsi adatti alle proprie condizioni fisiche
– Comunicare a qualcuno il proprio tragitto evitando le escursioni in solitaria
– Attenzione ai sentieri nel bosco che possono diventare scivolosi a causa della pioggia
– Consultare i bollettini meteo e stare attenti al cambio del tempo
– In caso di rischio fulmini non fermarsi vicino ad alberi, pietre e oggetti acuminati
– Usare scarpe e vestiti adatti con scorte di acqua e cibo.
– Non raccogliere funghi sconosciuti
– Verificare i limiti alla raccolta di funghi con i servizi micologici territoriali
– Pulire subito il fungo da rami, foglie e terriccio
– Per il trasporto meglio usare contenitori rigidi e areati che proteggono il fungo
Fonte: Elaborazione Coldiretti