Contributo a fondo perduto per agriturismi e ristoranti in difficoltà

Coldiretti Padova, provvedimento necessario ma non sufficiente, attenzione alle nuove disposizioni in vigore

Per la prima volta arriva un bonus di filiera che stanzia 600 milioni di euro che stanzia un contributo a fondo perduto a favore di ristoranti e a agriturismi in difficoltà per l’acquisto di prodotti di filiere agricole ed alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche Dop e Igp, valorizzando la materia prima del territorio. Una misura fortemente sostenuta dalla Coldiretti prevista dal decreto legge agosto, che da sola però non basta a risollevare le sorti di un settore che ha risentito dell’allarme sanitario e che ora si trova a fare i conti con le nuove disposizioni del Dpcm del 12 ottobre, da ieri in vigore. “Il bonus di filiera è un provvedimento necessario, che abbiamo chiesto a gran voce, ma non sufficiente – spiega Emauele Calaon, presidente di Terranostra Padova, l’associazione di Coldiretti che rappresenta un’ottantina di attività agrituristiche. “Solo nell’area dei Colli Euganei, che ha in Vo’ il suo epicentro, abbiamo stimato una perdita di fatturato superiore ai 5 milioni di euro nel periodo del lockdownd. A questo si aggiungono le spese sostenute per la ripresa in sicurezza, le conseguenze della riduzione dei posti per la ristorazione, la minore propensione dei clienti ad uscire a pranzo o a cena. Durante l’estate abbiamo lavorato bene e in parte ci siamo risollevati, ma quello che abbiamo perso in primavera non potrà mai essere recuperato. Ora viviamo l’incertezza di un nuova stretta che potrebbe avere conseguenze pesanti. Da parte nostra raccomandiamo a tutti gli operatori di rispettare scrupolosamente le disposizioni sul distanziamento e la necessità di evitare assembramenti ma chiediamo anche chiarezza sulla normativa in modo da poter lavorare in sicurezza e senza ulteriori restrizioni”.

Il contributo – ricorda Coldiretti Padova – è riconosciuto a coloro che abbiano subìto un consistente calo del fatturato o dei corrispettivi nei mesi tra marzo e giugno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. La ristorazione è uno dei settori più colpiti dall’emergenza Covid con un crack da 34 miliardi per l’intero 2020 su dati Ismea a causa della crisi economica, del crollo del turismo e del drastico ridimensionamento dei consumi fuori casa provocati dall’emergenza coronavirus. A causa della pandemia i consumi extradomestici per colazioni, pranzi e cene fuori casa sono stimati in calo del 40% con un drammatico effetto negativo a valanga sull’intera filiera agroalimentare per mancati acquisti di cibi e bevande, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dai formaggi ai salumi, dalla frutta alla verdura secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ismea.

Il Decreto legge agosto – continua la Coldiretti – chiarisce anche che l’esonero Imu per i terreni agricoli spetta anche ai proprietari che siano coadiuvanti familiari del coltivatore diretto (Cd), pensionati Cd e Imprenditori agricoli professionali (Iap) ancora in attività, soci Cd e Iap di società di persone esercenti attività agricola. Si risolvono così – spiega la Coldiretti – migliaia di contenziosi con cui i Comuni ingiustificatamente chiedevano il pagamento del tributo di predetti soggetti. Sostenuto dalla Coldiretti anche lo stanziamento di 20 milioni di euro nel 2020 per interventi di promozione della commercializzazione dei prodotti della quarta gamma in difficoltà per effetto del calo dei consumi provocato dall’emergenza coronavirus con un crollo degli acquisti che ha raggiunto punte del 30% durante la fase più acuta della pandemia per attestarsi su una media del 6% nel primo semestre secondo l’Ismea. Una boccata di ossigeno per aiutare un settore che ha subito un duro colpo dopo essere stato caratterizzato – sottolinea la Coldiretti – da un crescita ininterrotta negli ultimi decenni con l’81% dei consumatori di ortaggi freschi che compra verdure quarta gamma tra insalate in busta, carote baby ed altro. Da rilevare – conclude la Coldiretti – anche le misure agevolative per sostenere l’avvio di nuove imprese da parte di giovani under 30 e la possibilità di utilizzo delle risorse non impiegate per la riduzione volontaria della produzione di uve per il rafforzamento della misura della decontribuzione previdenziale già prevista anche per il settore vitivinicolo e per il sostegno dei vini Ddp e Igp .

(Coldiretti Rovigo)

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