Presentato oggi a Padova il Cicap Fest 2023 in corso dal 13 al 15 ottobre.
“La responsabilità riguarda tutti: chi produce conoscenza scientifica e tecnologica, chi opera nel mondo dei media e dell’educazione, e chi prende decisioni politiche ed economiche, come pure i protagonisti del mondo culturale, fino ai singoli cittadini”. A dirlo all’Adnkronos è Massimo Polidoro, scrittore e segretario nazionale del Cicap, nonché ideatore del Cicap Fest, presentato oggi a Padova, dove la manifestazione si svolgerà dal 13 al 15 ottobre, col titolo “Facciamo la nostra parte”.
“Le principali sfide della contemporaneità -prosegue- hanno dimensioni sociali e politiche connesse a dimensioni scientifico-tecnologiche: emergenza climatica, perdita della biodiversità, crisi energetica, pandemie, cambiamenti demografici… Ecco perché i decisori politici non possono fare a meno del sapere specialistico, nonostante la scienza a disposizione sia spesso, per sua natura, incompleta perché in continua evoluzione e progresso, e multidisciplinare, quindi ramificata e complessa. Come può allora una democrazia conciliare l’urgenza delle decisioni da prendere, l’esigenza di risposte univoche e semplici, con l’incertezza della conoscenza? Che diritti hanno i cittadini non-esperti rispetto alla conoscenza?”.
Domande a cui “cercheremo di rispondere con l’aiuto di scienziati, divulgatori, filosofi e personaggi del mondo della ricerca, della letteratura, dello spettacolo e della cultura. “L’intento -sottolinea Polidoro- è di costruire un linguaggio condiviso e un metodo di lettura della realtà capaci di raccogliere le sfide globali che attendono tutti e, in particolare, le nuove generazioni”. (segue)
Un nuovo approccio fra sapere scientifico e comunicazione pubblica
Numerosi i partecipanti alla manifestazione, da Telmo Pievani a Pif; tra loro si ricordano Silvia Bencivelli, Guido Barbujani, Giulio Boccaletti, Dario Bressanini, Massimiano Bucchi, Tommaso Calarco, Luigi Cattivelli, Massimo Cirri, Edzard Ernst, Tito Faraci, Chiara Galeazzi, Serena Giacomin, Vera Gheno, Marco Malvaldi, Stefano Nazzi, Helga Nowotny, Luca Parmitano, Lorenzo Pregliasco, Andrea Rinaldo, Federico Taddia, Giorgio Vallortigara, Roberta Villa, Antonella Viola.
Una delle strategie possibili, ad esempio, è “un’educazione civica alla scienza, basata su un nuovo approccio al rapporto fra il sapere scientifico, la sua comunicazione pubblica e le regole per la convivenza”, precisa infine il segretario del Cicap”. Lo spiegherà l’esperto di comunicazione della scienza Nico Pitrelli. Si discuterà dell’impatto dei titoli ad effetto, ovvero l’utilizzo improprio da parte dei media di ‘strilli’ e ‘titoli caldi’ per far presa sul pubblico, nonché di come l’intelligenza artificiale possa essere uno strumento utile per il debunking, grazie agli approfondimenti dei giornalisti Paolo Attivissimo e Fabio Chiusi, che indagano le conseguenze sociali delle nuove tecnologie, automazione e intelligenza artificiale.
L’Ai ha un forte impatto sulla comunicazione scientifica: in che misura è possibile utilizzarla nella scrittura di testi? E’ strumento cruciale per elaborare temi più precisi e chiari, aiutando a superare le barriere linguistiche? Agevolerebbe una rapida condivisione delle conoscenze, favorendo la ricerca? Ne discutono Paola Govoni, docente di Storia di scienza e tecnica all’Università di Bologna, il giornalista scientifico Marco Boscolo e Roberto Paura, presidente dell’Italian Institute for the Future, co-fondatore dell’Associazione dei Futuristi Italiani e direttore di Futuri”, rivista italiana di futures studies, durante il workshop per giornalisti e comunicatori della scienza realizzato col contributo di Fondazione Msd (accreditato per la formazione dei giornalisti, in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti). (segue)
Tra gli argomenti: comunicazione, Ai, space economy, ambiente
Di Space Economy, invece, discuteranno il divulgatore scientifico Nicolò Bagnasco e l’ingegnere aerospaziale Vittorio Baraldi. L’ingegnere e coordinatore nazionale del Cicap Andrea Ferrero, esperto di spazio, racconterà le appassionanti vicende che si celano dietro l’esplorazione spaziale. Il filosofo Stefano Bigliardi e l’antropologa Eleonora D’Agostino si confronteranno invece su come armonizzare il dovere di rispettare i propri valori di riferimento e le proprie fonti rispetto al pubblico cui ricerca e divulgazione sono rivolte.
C’è la responsabilità di cogliere i segnali di pericolo che il pianeta ci invia e che confermano le previsioni degli scienziati: è ciò su cui insisterà la fisica e climatologa Serena Giacomin parlando dell’emergenza climatica fra scienza e responsabilità a partire da un recente rapporto Onu, secondo il quale tale crisi è più veloce della nostra capacità di adattamento, e qualsiasi ulteriore ritardo nell’azione per contrastarla rischia di compromettere il futuro dell’umanità.
Un altro tema è come reagire quando la scienza dice cose che non piacciono o smentisce certezze: un invito a fare i conti con verità che possono aiutare a vivere meglio. L’errore in medicina va accettato perché la scienza procede per prove ed errori, ma è altrettanto cruciale evitarlo il più possibile: su questo rifletteranno i dottori Franco Aprà e Fabrizio Elia, esperti in Medicina di Urgenza (Asl Città di Torino), insieme a Vincenzo Crupi, professore di filosofia della scienza all’Università di Torino. Insieme alla biologa Antonella Viola ci si confronterà su come, da scienziati, affrontare situazioni e argomenti complessi che possono suscitare controversie. (segue)
Medicina ed errori, il Servizio Sanitario Nazionale, i Big Data
In compagnia della giornalista scientifica Silvia Bencivelli si ripercorrerà la storia della medicina, raccontando in particolare il ruolo degli ‘autosperimentatori’, cioè di quei medici che hanno deciso di provare le proprie idee su sé stessi, con un tocco di pazzia e di incoscienza, spesso con sincero altruismo e coraggio (a partire dal suo ultimo libro “Eroica, folle, visionaria”, di Bollati Boringhieri, 2023).
Fino ad arrivare ai giorni nostri, con un Servizio Sanitario Nazionale che per essere sostenibile e universale deve fare i conti, letteralmente, con temi complessi quali l’esaurimento delle risorse pubbliche, da un lato, e la prevenzione, dall’altro. Lo spiegheranno il conduttore Massimo Cirri, protagonista di un incontro in dialogo con il presidente della Fondazione Gimbe Nino Cartabellotta, e col farmacologo Silvio Garattini, a partire dal suo ultimo libro “Prevenzione è rivoluzione” (Il Mulino, 2023).
Lorenzo Pregliasco, analista politico co-fondatore e direttore di YouTrend, spiegherà i big data come raccontarli e interpretarli, quali sono i meccanismi che portano a orientare la nostra percezione e come essi possano essere un prezioso strumento per capire il presente. Ancora di numeri, ma da un punto di vista finanziario, si ragionerà con la giornalista e co-fondatrice di Rame, piattaforma che si pone l’obiettivo di fare formazione e informazione sui temi economico-finanziari Annalisa Monfreda, Ivana Neffat, Responsabile Banking Academy Program di UniCredit e il dirigente scolastico Gustavo Matassa a proposito di formazione e parità di genere, in vista di un autentico progresso sociale.