Ricerca ed innovazione per l’economia blu sostenibile: oggi l’incontro a San Servolo

L’assessore comunale all’Ambiente, Massimiliano De Martin, è intervenuto questa mattina a San Servolo al convegno “Ricerca ed innovazione per l’economia blu sostenibile: il paradigma di Venezia e le prospettive europee”. L’appuntamento, che fa parte della prima edizione della Biennale della Sostenibilità 2023 – “L’era del Mose”, è promosso dalla Fondazione Venezia Capitale mondiale della Sostenibilità. La giornata, organizzata dalla Fondazione, dal Corila e dall’Istituto di Scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ismar), è stata realizzata con il supporto di The European House – Ambrosetti, Consorzio Venezia Nuova, Vela e con il sostegno di Alilaguna, San Servolo Servizi Metropolitani di Venezia e Venice International University. 

“Quando si parla di blue economy diventa difficile pensare di affrontare scenari nuovi con prospettive vecchie – ha esordito l’assessore De Martin – e, ad esempio, sia in terra che in mare abbiamo regole che portano allo sviluppo dell’attività dell’uomo e non a una conservazione o ad una innovazione, e dobbiamo quindi capire quanto le vecchie norme siano ancora funzionali e quante abbiano invece bisogno di essere rinnovate. Però Venezia non parte da zero, c’è la Legge Speciale di cui chiediamo il rifinanziamento. Il Mose infatti è fondamentale ma da solo non basta. Sono tornato da poco da Riyad e vi confermo che all’unanimità è stato deciso di venire a Venezia entro dicembre del prossimo anno per conoscere le opere di cui abbiamo parlato. Non è stata una passeggiata, ma alla fine la decisione è stata di venire a Venezia per verificare di persona. Ancora una volta la Fondazione Venezia Capitale mondiale della Sostenibilità dimostra di avere il ruolo e la capacità di accogliere e spiegare cosa è stato fatto e cosa si farà a livello internazionale. Fondamentali sono inoltre le dinamiche anche nazionali e internazionali, come la Bandiera Blu, che sembra qualcosa di scontato ma non lo è, o il Venice Blue Flag, accordo grazie al quale le navi che entrano in laguna usano un carburante a bassa concentrazione di zolfo. L’Italia è composta da circa 8.700 chilometri di coste, molto diverse tra loro e con antropizzazioni anche contrapposte che però meritano di essere affrontate con una strategia nazionale. I porti italiani devono essere complementari, non concorrenti tra loro ed è perciò necessaria una strategia nazionale che porti innovazione”.

Esponenti di rilievo e responsabili del mondo della ricerca veneziana, italiana ed europea si sono incontrati per illustrare le iniziative più recenti e il nuovo approccio di ricerca sostenuto dalla Unione Europea per lo sviluppo di un’economia blu, capace di contemperare le esigenze della crescita economica con quelle della sostenibilità ambientale e sociale. Per il Comune di Venezia era presente anche l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto. La mattinata ha preso il via con i saluti istituzionali di Renato Brunetta, per poi proseguire con due sessioni di lavoro sul ruolo della ricerca e dell’innovazione nella crescita blu sostenibile e sulla Sustainable Blue Economy Partnership, uno dei partenariati di ricerca cofinanziati all’interno di Horizon Europe e l’unico a guida italiana. A conclusione, si è tenuta una tavola rotonda sull’esperienza dei cluster industriali e della ricerca, sia in Europa che nel Mediterraneo ed un approfondimento sul tema dei rapporti tra scienza e mondo produttivo, quella del “granchio blu”, seguito dalle conclusioni.

La galleria fotografica v41.it/L1ah7

(Comune di Venezia)

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