“in-Visibili. Noi ci siamo, tu ci vedi?” è la mostra fotografica che dal 17 al 23 giugno sarà allestita nella Loggia del Capitaniato per sensibilizzare sia rispetto ai diritti Lgbtq+ nel contesto italiano e nella città di Vicenza sia rispetto alle singole esperienze delle persone e famiglie.
La mostra, scaturita dal progetto Photovoice promosso dal Centro Antidiscriminazioni LGBT+ “Mariasilvia Spolato”, è promossa da Famiglie Arcobaleno all’interno degli eventi del Vicenza Pride, in collaborazione con il Comune di Vicenza e con il patrocinio del Centro Servizi per il Volontariato di Vicenza.
L’esposizione verrà inaugurata lunedì 17 giugno alle 18.30. Dal 18 al 23 giugno sarà aperta dalle 10 alle 14 e dalle 17 alle 20, ad ingresso libero.
«Gli scatti fotografici di “in-Visibili” raccontano i vissuti, le esperienze gioiose e insieme le paure e discriminazioni che caratterizzano la quotidianità delle persone LGBT+ – spiega la vicesindaca con delega alle pari opportunità Isabella Sala -. La mostra sollecita inoltre una serie di riflessioni: che cosa significa fare parte di una minoranza? Quanto siamo visibili o invisibili agli occhi della società, degli spazi pubblici, delle persone con cui condividiamo i quartieri, gli ambienti scolastici, lavorativi e aggregativi? Riflessioni alle quali devono seguire azioni concrete, che coinvolgano anche le istituzioni per una città a misura di tutte e di tutti».
«Il vivere i luoghi pubblici e la visibilità delle nostre famiglie sono parte integrante delle lotte e delle rivendicazioni che portiamo avanti come Famiglie Arcobaleno. Una società più inclusiva è una società più giusta e più sicura», sottolinea Daniela Ghiotto, di Famiglie Arcobaleno.
Il progetto è stato curato da Matteo Pillon, Emanuele Taccone ed Elena Tubertini. Vi hanno partecipato Matilde Grasso, Gaia Siviero, Jingwen Yang e Matteo Zenato.
Sono 30 gli scatti presenti in mostra realizzati tramite il Photovoice, una tecnica utilizzabile in vari contesti sociali che permette ai partecipanti di raccontare di sé e della propria comunità proprio tramite le foto.
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