(AVN) – Venezia, 13 giugno 2024
“Con l’inaugurazione questa mattina all’ospedale di Dolo del reparto di neuropsichiatria infantile, con sei posti letto, si è aggiunto un ulteriore importante tassello nella Sanità veneta. Come evidenzia l’OMS, una delle sfide principali della sanità pubblica è quella legata alla salute mentale e al benessere delle persone in tutte le fasce di età. Un obiettivo che la Regione del Veneto sta perseguendo con determinazione, investendo risorse, energie e con una programmazione capace di dare risposte a tutte queste molteplici fragilità”.
Sono le parole con cui l’assessore alla Sanità è intervenuta questa mattina in occasione della conclusione dei lavori all’interno dell’ala Ovest del quinto piano del monoblocco Sud dell’Ospedale di Dolo. L’intervento, per un costo complessivo di 725.000 euro, ha consentito la messa in sicurezza dell’intera ala del piano, adeguando in particolar modo i serramenti e gli impianti per ricavare due degenze singole e due degenze doppie, per un totale di sei posti letto, oltre ai locali di supporto necessari a svolgere le funzioni del reparto.
“Il progetto – ha aggiunto l’assessore – fa parte delle schede di programmazione del 2019, che prevedevano la predisposizione di complessivi 34 nuovi posti letto dislocati presso gli ospedali hub. Ad oggi, oltre ai sei inaugurati questa mattina, sono stati realizzati e attivati 4 posti al San Bortolo di Vicenza e 8 all’Azienda ospedaliera di Verona Borgo Trento. A questi se ne aggiungono altri 8 dell’Ospedale di Treviso ed altrettanti nell’azienda ospedaliera di Padova che troveranno collocazione definitiva rispettivamente nella nuova Pediatria e nell’ala dedicata della nuova cittadella sanitaria.
Una progettualità definita in un periodo pre Covid sulla base dei bisogni legati al disagio giovanile, che poi in seguito alla pandemia, sono esplosi, interessando minori in età sempre più bassa. Basti pensare che oggi vengono seguiti minori di 8,9,10,11 anni con difficoltà connesse ai disturbi dell’alimentazione o a istinti autolesionistici.
La nascita di queste nuove strutture – ha detto infine l’assessore – deve andare di pari passo con il rafforzamento della rete territoriale, le unità specifiche distrettuali, l’attività delle comunità terapeutiche e riabilitative per minori, le comunità educative. È inoltre fondamentale un forte lavoro di integrazione tra l’operatività dei reparti, che prendono in carico la fase emergenziale, con la rete territoriale nelle comunità protette o al domicilio della persona. Deve essere prioritario continuare a sviluppare un lavoro di rete con tutti i servizi coinvolti, da quelli di neuropsichiatria infantile alla salute mentale fino alle dipendenze per una presa in carico totale, integrata, multidisciplinare dei pazienti”.
A questo link sono disponibili alcune immagini dell’inaugurazione: https://drive.google.com/drive/u/0/folders/1FuQNiz5F7fUQZzKgEsjzdx658F2BsZMB
(SANITÀ)