(AVN), Venezia, 15 settembre 2024
“Si è conclusa positivamente questa notte l’attività di cattura della ‘lupa del Piave’, l’esemplare di femmina di un anno e mezzo segnalato dai residenti della provincia di Treviso cento volte in tre mesi, che nelle ultime settimane aveva tenuto comportamenti anomali ed estremamente confidenziali. Tutte le segnalazioni raccolte, analizzate ed elaborate dagli uffici della Giunta regionale, erano poi state inviate ad ISPRA ed al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – MASE con la richiesta di messa in sicurezza del lupo per porre fine a comportamenti ritenuti di eccessiva e pericolosa interazione con la cittadinanza”.
Lo annuncia l’assessore alla Caccia, Cristiano Corazzari, che nelle ultime settimane ha seguito tutta la vicenda con gli uffici regionali.
L’attività, coordinata dalla Regione del Veneto, ha coinvolto un team multidisciplinare di professionisti, composta dalla squadra catture dell’Università di Sassari coordinata dal Prof. Apollonio, la Polizia Provinciale di Treviso e di Belluno, il Servizio Veterinario dell’ULSS n. 2 Marca Trevigiana.
L’intervento è stato reso possibile anche grazie alla collaborazione dei cittadini e dei sindaci dell’area del Piave, nonché della Parrocchia di Ormelle che ha messo a disposizione gli spazi necessari alla base logistica, di coordinamento delle attività e tecnico-operativa.
“L’operazione di cattura – spiega l’assessore – ha richiesto una pianificazione certosina. Un intervento complesso, che ancora una volta ha dimostrato la grande professionalità dei nostri uffici regionali, delle nostre Polizie Provinciali e della squadra di cattura dell’Università di Sassari, grazie anche alla collaborazione dei cittadini e dei sindaci dell’area. L’attuale status del lupo – spiega Corazzari – è quello di una specie particolarmente protetta. Anche se le autorizzazioni e i pareri delle Autorità competenti sono stati ottenuti in tempi ragionevoli, risultano comunque incompatibili con la tempestività che sarebbe necessaria in queste situazioni. Credo pertanto che sia importante arrivare al declassamento dell’attuale status di specie particolarmente protette come quella del lupo: in questo modo otterremmo automaticamente uno snellimento operativo e burocratico”.
Dopo la cattura, la lupa è stata sottoposta a una visita veterinaria per accertarne lo stato di salute, con prelievi per le analisi genetiche e una radiografia.
(CACCIA)