01 ottobre 2024
(Arv) Venezia 1° ott. 2024 – “Tutta questa volontà di affondare e criminalizzare la caccia e la figura del cacciatore è folle e infondata: dovremmo ringraziare questi cittadini, come ci ha ricordato più di qualcuno in quest’aula, anche nel passato. Persone che hanno la fedina penale pulita, addestrate, che frequentano corsi anche assieme alle Polizie provinciali, persone che pagano le tasse in questo Paese e in questa regione, che rendono un servizio alla società”. Così Giuseppe Pan (Intergruppo Lega – Liga Veneta), in merito alla discussione sul progetto di legge 294. “Basta piantare un chiodino sull’albero per attaccare un filo, e parte l’accusa di aver depauperato l’ambiente, magari tirando in ballo la Sovrintendenza. Siamo alla follia, alla follia collettiva. Stiamo andando a rompere le scatole a persone che ci stanno, tra l’altro, portando un servizio di controllo sul territorio. Un domani saremo costretti a pagarli, i cacciatori, purché vadano a controllare la popolazione animale, questa sarà la realtà. Quindi, è inutile ve la prendiate con l’onorevole Bruzzone della Lega, che sta cercando di cambiare la legge insieme ai colleghi della maggioranza nel Parlamento, perché è evidente che occorra rinnovare questa legge. Certo, dobbiamo modernizzare la struttura normativa e la nostra caccia, insieme alle associazioni venatorie e alla società civile. Pensiamo al servizio di difesa idraulica contro le nutrie che svolgono i cacciatori, di difesa della nostra agricoltura, contro i cinghiali e contro i lupi, un servizio che deve esser svolto e offerto alla società. Non va certo la signora Maria a sparare al cinghiale alle 5 del mattino. E non ci va l’avvocato, non ci va il medico, ma ci vanno delle persone per le quali è anche un sacrificio questa attività. Sicuramente, la contrapposizione che si è creata negli anni, anche all’interno delle nostre Istituzioni, tra animalisti e ambientalisti e pro caccia, deve essere superata. Dobbiamo avere una visione diversa, una visione moderna. Spiace che il Partito democratico, che ha all’interno associazioni di cacciatori storiche che hanno offerto contributi importanti a livello nazionale e regionale, si schieri pedissequamente a favore di questo mondo ambientalista estremo, che non va da nessuna parte. E’ inutile lanciarsi in mezzo alla strada per difendere le nutrie che hanno contribuito a rompere gli argini del Tergola, da Borso del Grappa fino giù. Questi animali invasivi ormai si trovano qui e devono essere gestiti nel loro numero, ma l’unica maniera per contenerli è ucciderli, sterminarli. Certo, controllarli, ma non è che si controllino con il mangime sterile o con la caramellina. Dobbiamo anche rivolgerci agli amici delle Polizie, dei sorveglianti, che vanno con il metro a vedere se il centimetro dell’albero è due terzi con le fronde o un terzo, e magari l’albero è cresciuto nella notte di qualche centimetro, quindi si è già fuori norma per questo. Cari amici delle Polizie o dei controllori, che giustamente fate il vostro controllo al mondo venatorio, cerchiamo, oltre che di leggere le norme, anche di comprenderle. Cari amici, anche giudici del Tar, invece di impugnare e modificare completamente ogni normativa che legiferiamo, il calendario della caccia che viene impugnato continuamente fino all’ultimo giorno, all’ultimo minuto, cerchiamo di capire quello che sarà realmente il futuro e dare una mano a questo mondo “. “Sentiamo le lamentele dei sindaci, dei cittadini, del mondo agricolo (Coldiretti, CIA, Confagricoltura) e vediamo i danni degli animali, ma quando ci rivolgiamo all’ISPRA a Bologna e poi a Roma, ci relazioniamo con chi sta dentro un ufficio tutto il giorno con il pensiero rivolto al bloccare. Abbiamo creato una norma sulle nutrie, perché la nutria è un animale nocivo e deve essere eliminato, e loro? No, perché devi sotterrarla un metro sottoterra. Come un metro sottoterra? Il cacciatore ammazza la nutria e deve andare con il badile a sotterrarla. E magari trova una terra di sassi, dura, e deve eliminare la nutria sottoterra. Allora sì puoi uccidere la nutria? Chi lo fa e chi le sotterra? Siamo alla follia. Io chiederei proprio alla presidente del Consiglio Meloni, che non è mia abitudine citare, e al vicepresidente Soranzo, di mandare questo messaggio a Roma: che l’ISPRA sia portata al di fuori del Ministero dell’Ambiente e, com’era un tempo, tenerla nella Presidenza del Consiglio. Allora lì riformiamo la caccia, cambiamo le leggi, mettiamo ordine a questo caos che sta distruggendo i nostri ambienti, da nord a sud. La prego, presidente Soranzo, di mandare questo messaggio. È l’unica maniera per far sì che il mondo venatorio, il mondo dell’ambiente, e tutti noi agricoltori, possiamo difenderci da questa catastrofe, dall’invasione di certi animali e dai loro danni all’ambiente, appena iniziata e che andrà avanti ancora, probabilmente, nei prossimi decenni e sempre di più”.