Giornate FAI al Seminario Vescovile di Vicenza

In caso di particolare affluenza l’ingresso al luogo potrebbe non essere garantito.

Il Seminario vescovile di Vicenza si erge subito fuori le mura cittadine, nell’attuale Borgo di Santa Lucia, davanti all’omonima chiesa. L’ingresso laterale, che consente alle auto di accedere ad un ampio parcheggio, si trova quasi di fronte all’Ospedale Civile e ad un’entrata secondaria di Parco Querini. Si tratta di un enorme complesso costituito dai Seminario maggiore e Seminario minore, da un chiostro militaresco, da una chiesa, un museo naturalistico e una preziosa biblioteca.

Quando il primitivo Seminario vicentino di Contrà San Francesco venne ritenuto insufficiente, il vescovo Cappellari decise il suo trasferimento presso il borgo Santa Lucia, di fronte alla chiesa omonima. Presentato nel 1842 il progetto di Francesco Lazzari, i lavori si conclusero nel 1854, dopo i rallentamenti subiti nel 1848 per le vicende della Prima Guerra d’Indipendenza e nel 1849 a causa del colera. La costruzione non fu subito adibita alla funzione per cui era sorta e, fino al 1863, fu utilizzata come caserma dalle truppe austriache, così come durante le due guerre mondiali. Negli anni Cinquanta del ‘900, data l’esigenza di nuovi spazi, venne costruito il seminario minore, voluto dal vescovo Zinato. Ora questo edificio è utilizzato dall’ospedale cittadino.

Il complesso colpisce per la sua imponenza e per un rigore che richiama i castelli della Mitteleuropa. Si presenta con una planimetria in rigoroso stile militaresco a castrum latino, rivelando la volontà di attribuire valore simbolico agli spazi: così, al centro di rette perpendicolari, vengono progettati i locali di prestigio. Il tetto, in tegola lignea, richiama per pendenza e per materiale l’architettura asburgica, così come le due torrette cilindriche esterne. La chiesa annessa doveva rispondere alle esigenze della comunità, ma al contempo, nel primo trentennio del ‘900, essere espressione del gusto e della perizia di un artista caro al vescovo Rodolfi, ossia Tito Chini, il decoratore dell’Ossario del Pasubio. Presso il seminario si trova una preziosa biblioteca che, oltre ad un notevole patrimonio librario, conserva anche diversi archivi personali nonché gli archivi della cattedrale, diversi codici manoscritti, un incunabolo, circa novanta cinquecentine e duemilacinquecento volumi. Oggi il suo patrimonio ammonta a più di 200.000 volumi e opuscoli. Non mancano poi i refettori, uno per gli studenti dalla primaria al Liceo e uno per gli studenti che proseguivano gli studi in teologia.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

L’apertura nelle Giornate FAI consente di visitare un complesso in parte familiare ai Vicentini, ma visto sempre dall’esterno con una certa curiosità, perché sconosciuto ai più, e con un po’ di inquietudine, per le sue dimensioni. Vi sono passate migliaia di giovani e tanti sono gli aneddoti gustosi e i racconti interessanti che si legano a questo edificio, che nasconde angoli curiosi dal punto di vista architettonico. La visita consente di scoprire un mondo molto legato alla storia della nostra città.

Testo scritto da Delegazione FAI di Vicenza

Luogo solitamente chiuso, proprietà privata

Visite a cura di

Apprendisti Ciceroni degli Istituti Quadri, Farina, Canova e Volontari FAI

(Diocesi di Vicenza)

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