07 novembre 2024
(Arv) Venezia 7 nov. 2024 – “Le delibere portate all’esame della commissione consiliare sociosanitaria dall’assessore Lanzarin, riguardanti gli aggiornamenti delle rette che la Regione riconosce agli enti gestori di servizi sociosanitari appaltati dalle Ulss, rappresentano un primo passo. Utile per tamponare i tagli decisi dal Governo e per adeguare questi contributi all’aumento del costo del lavoro, arrivato doverosamente con l’ultimo rinnovo contrattuale per il settore della cooperazione sociale. Ma si tratta di misure ancora largamente insufficienti”.
Il giudizio, a margine della seduta odierna della Quinta commissione consiliare, è delle consigliere regionali del Pd Chiara Luisetto, Francesca Zottis e Anna Maria Bigon.
“Questi aumenti – spiegano le esponenti Dem – non tengono conto dell’andamento dell’inflazione e dell’impennata delle spese che gli enti hanno dovuto sostenere in questi anni e che ancora quotidianamente pesa su bilanci già magri, dalle bollette, ai costi di gestione. La Giunta ha aumentato la quota in particolare nell’ambito delle dipendenze e dei minori, ma è intervenuta meno o per nulla per quelle realtà che si occupano di salute mentale e disabilità e che vivono una situazione di grande difficoltà”.
“Il rischio è che, in assenza di maggiori risorse, si crei una situazione da coperta corta – paventano le consigliere del Pd – Nella quale restano scoperti gli enti gestori e i costi rischiano di scaricarsi sui Comuni, oggetto dei tagli del Governo e sempre più in difficoltà nell’integrare la quota sociale a loro carico. Tutto ciò rischia di riversarsi sulle famiglie più fragili, su chi vive la disabilità o ha patologie psichiche. Crediamo che la Regione debba sempre più assumere un ruolo di coordinamento per tenere assieme le diverse esigenze di famiglie, Comuni e terzo settore, costruendo le condizioni per rette omogenee su tutto il territorio veneto e scegliendo di investire in questo ambito, consapevoli che dal rafforzamento della coesione sociale passa la tenuta delle comunità locali”.
“Chiediamo in questo senso – concludono Chiara Luisetto, Francesca Zottis e Anna Maria Bigon – che il Tavolo con la cooperazione sociale venga tenuto aperto e che non ci si fermi a questi primi parziali aumenti. Allargandoli innanzitutto alle realtà della salute mentale e della disabilità, che hanno bisogno di affrontare nuove e pesanti fragilità”.