Non più una sfera perfetta, dove ogni punto è equidistante dal centro, senza differenze tra un punto e l’altro, ma un solido dalle molteplici facce, “che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità” scriveva papa Francesco, ed è questo il nuovo approccio alla realtà auspicato dal Pontefice, messo “nero su bianco” e veicolato dalla nuova rivista Polyedrum.
Questo pomeriggio la sala del Piovego di Palazzo Ducale ha ospitato la presentazione della pubblicazione espressione del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, rappresentato dal suo prefetto, il cardinale José Tolentino de Mendonça. Una rivista annuale, pubblicata come quaderno monografico, che presenta una raccolta dei migliori saggi su un preciso argomento, selezionati da un comitato di lettura internazionale, da riviste delle scuole e delle università cattoliche, delle facoltà di teologia e dei centri culturali che compongono la rete internazionale educativa e culturale della Santa Sede.
Per il suo battesimo la rivista non poteva trovare migliore collocazione che a Venezia, davanti al patriarca monignor Francesco Moraglia, ha spiegato il cardinale, e nella Città della Biennale. Gli ha fatto seguito il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro: “Poliedrica è anche la città di Venezia, dalle mille sfaccettature, per i riflessi tra acqua e pietra, tra sole e terra, tra patrimonio antico e modernità. Un città che è stata baluardo della cristianità, sempre pronta ad accogliere e integrare chiunque venisse con rispetto”.
L’argomento del primo quaderno di Polyedrum è l’Intelligenza e la molteplicità delle sue forme. Il tema sta occupando nuovamente la scena sociale e accademica a motivo della cosiddetta Generative artificial intelligence: “E’ un numero che si pone tra la Biennale d’Arte ‘Stranieri ovunque’ e la prossima Biennale Archiettura ‘Intelligens. Naturale. Artificiale. Collettiva’. La rivista di carta è anch’essa una sorta di macchina intelligente, che mette insieme mente, mani e utensile. Anche l’Intelligenza artificiale non esiste da sola” ha spiegato il cardinale.
E il sindaco, guardando proprio a Venezia e alle sue peculiarità, all’Intelligenza ha associato la parola coraggio, “necessario per affrontare le nuove sfide del futuro – ha concluso Brugnaro – Per secoli, in molti si sono interrogati su come salvare Venezia. E se invece fosse Venezia a offrire possibili spunti e ricette di salvezza? La vostra presenza qui è un segno inequivocabile di questa vitalità”.