Mauro e Nicolò Brognera collegati dalla loro azienda di Zero Branco
Un collegamento direttamente dal campo quello organizzato oggi da Coldiretti Treviso per parlare dell’influenza climatica sulle produzioni, ma soprattutto di unod ei prodotti principe del paniere di Marca. Protagonista della trasmissione, infatti, il Radicchio Rosso di Treviso Igp e soprattutto i produttori impegnati nella coltivazione del pregiato ortaggio.
AI microfoni Mauro e Nicolò Brognera dell’omonima azienda di Zero Branco che hanno illustrato tutte le fasi dalla raccolta, dall’imbiancatura fino alla lavorazione finale del fiore d’inverno. In studio l’esperto Francesco Giardina, Direttore Associazione imprese biologiche e biodinamiche di Coldiretti, ha commentato il lavoro degli agricoltori che ogni giorno garantiscono ai consumatori la sicurezza alimentare.
La famiglia Brognera si occupa della coltivazione del cosiddetto “Fiore d’Inverno” da oltre 50 anni. La superficie aziendale vocata è di circa 20 ettari e tutta ad Indicazione Geografica protetta. Una estensione a ridosso del Parco del Sile, la cui acqua di risorgiva è indispensabile per il processo di lavorazione e che rende il Radicchio Rosso di Treviso unico al mondo.
“Su tutto il processo l’incognita del meteo – ha spiegato il giovane coltivatore Nicolò che ha preso le redini dell’attività – le variazioni atmosferiche incidono notevolmente sul nostro lavoro, sebbene – ha detto ai telespettatori – la troppa pioggia caduta qualche mese fa ha provocato un compattamento del terreno problematico. Di conseguenza la varietà precoce è arrivata in ritardo e quella tardiva in anticipo. La notizia buona però è l’altissima qualità del prodotto di questa stagione”.
Gli orticoltori di casa nostra non si scoraggiano mai e anzi accettano le sfide. In questo caso hanno saputo intervenire non solo con le grandi capacità maturate in tanti anni di esperienza ma con l’aiuto della ricerca: guidati da tecnici specializzati, hanno saputo selezionare il seme in maniera naturale rendendolo più adattabile alle interferenze meteorologiche”.
Il resto lo fa la grande storia e una solida tradizione locale. Madre natura aggiunge un grande contributo: la risorsa idrica che in questa zona è fedele alleata degli agricoltori, in particolare proprio quella del fiume Sile che ha una temperatura costante e che continuamente nutre le piante dalla terra fino alla fase dell’imbiancatura rendendo le foglie talmente croccanti da reggere ad ogni tipo di preparazione culinaria. Per questo motivo il Fiore che si mangia, o meglio Radicchio rosso di Treviso Igp, per gli alti standard qualitativi e il carattere identitario del territorio, è un vanto Made in Italy nel mondo.