Molta partecipazione al funerale di mons. Bonora. Il Vescovo: “Ha condiviso e donato i suoi talenti e ha servito la Chiesa”

Si è concluso poco fa in cattedrale il funerale di mons. Lucio Bonora. Molte le persone che hanno partecipato.

Insieme al vescovo Tomasi, hanno concelebrato il vescovo emerito di Vittorio Veneto, Corrado Pizziolo, il vescovo emerito di Udine, Andrea Bruno Mazzocato, il vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto e circa 130 sacerdoti diocesani.

Tra le autorità civili erano presenti il sindaco di Treviso, Mario Conte, il presidente del Consiglio comunale, Antonio Dotto, la sindaca di Caerano di San Marco, Francesca Altin, insieme a numerosi consiglieri, e il sindaco di Lorenzago, Marco D’Ambros. Presenti anche alcuni ex presidenti diocesani dell’Azione cattolica, tra cui Dino Boffo, Clelia Baldissera e Stefano Zoccarato. Ad animare la celebrazione il coro di Caerano di San Marco.

Nell’omelia il vescovo Tomasi ha messo in luce che la vita di mons. Bonora è stata una “risposta radicale ad una chiamata di amore del Signore Gesù Cristo, vissuta nell’amore per Lui e allo stesso tempo nell’amore per il suo corpo che è la Chiesa, rispondendo alla chiamata a diventare sacerdote. Attorno a questo dialogo di amore durato tutta la vita, si è formata e sviluppata la vicenda umana ed ecclesiale di don Lucio, la molteplicità dei suoi ministeri, la successione dei suoi incarichi, la cura delle sue capacità, la condivisione e il dono dei suoi talenti. In ciascuno dei suoi passaggi – ha aggiunto -, in tutte le sue esperienze di servizio e pastorali don Lucio lascia un ricordo più che buono, per le sue indubbie doti intellettuali e le sue molteplici competenze culturali, con un raggio di interessi e di studi veramente ampio, che comprendeva il diritto canonico, la liturgia, la paleografia, l’archivistica e la diplomatica, campi in cui ha conseguito brillantemente i titoli accademici, e con il filo conduttore della visione storica di ogni evento; e poi per il suo servizio puntuale, preciso, accurato e sempre generoso alla diocesi di Treviso nelle parrocchie, da vicario e da parroco, per sette anni a Canizzano, prima in Azione cattolica ragazzi, poi in curia dove ha ricoperto vari incarichi, e non da ultimo il servizio di canonico del capitolo di questa chiesa cattedrale. Infine, per il suo ministero svolto per la Chiesa universale in Segreteria di Stato, dove ha potuto dispiegare le sue capacità e le sue conoscenze. Quanto fosse apprezzato, lo dimostra la Messa celebrata pochi giorni fa in San Pietro e presieduta da Sua Eminenza il Cardinale Parolin, che ha avuto per don Lucio parole di commossa amicizia (e per questo lo ringrazio di cuore) e – non certo da ultimo – la premura con cui papa Francesco si assicurava al policlinico Gemelli delle sue condizioni di salute, sino agli ultimi giorni”.

E ricordando la recente “Peregrinatio” del corpo di san Pio X, che mons. Bonora ha accompagnato dal Vaticano a Treviso, e poi a Padova e a Venezia, il Vescovo Tomasi ha sottolineato che proprio “all’intercessione di papa Sarto affidiamo la vita di don Lucio”, definendo la sua morte “un distacco che sentiamo troppo repentino, ma che viviamo nella salda speranza che ci incontreremo nella vita che non muore, nell’amicizia di Cristo e di tutti i suoi santi”.

La salma di don Lucio, dopo il funerale, è stata tumulata nel cimitero di Caerano di San Marco, suo paese natale.

(Diocesi di Treviso)

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