A livello globale, dal 1950 ad oggi circa 400 milioni di ettari di terreni agricoli sono stati lasciati incolti. Nella sola Europa dal 1990 la stima arriva a circa 120 milioni di ettari. E’ quanto emerge da un nuovo articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista “Science”. “Si tratta di un fenomeno mondiale – spiega Peter Verburg, ricercatore presso la Free University Amsterdam. Il commercio globale di cibo ha alimentato il disboscamento in Brasile e Bolivia per l’agricoltura, ma altrove ha messo da parte le piccole aziende agricole con terreni rocciosi, colline scoscese o acqua scarsa. Un fenomeno che riguarda pesantemente anche l’Italia. Confrontando i risultati dei Censimenti agricoli dal 2000 al 2020, la superficie agricola totale è passata da 18,8 milioni di ettari a 16,1, con un calo netto di 2,7 milioni di ettari, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat. Il processo di abbandono dei campi ha effetti sulla biodiversità e sull’ambiente delle zone lasciate incolte con evidenti rischi idrogeologici alimentati dagli effetti dei cambiamenti climatici.
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