La Presidenza della Conferenza episcopale italiana esprime “profonda gratitudine al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le parole rivolte al Paese nel Messaggio di fine anno”. In una nota, i vescovi italiani sottolineano la riconoscenza per il suo ruolo di “custode e garante della democrazia” e per aver richiamato l’attenzione sulle “tante povertà che segnano il nostro tempo”, tra cui “la drammatica situazione delle carceri”. “Abbiamo il dovere – ha affermato Mattarella – di osservare la Costituzione che indica norme imprescindibili sulla detenzione in carcere. Il sovraffollamento vi contrasta e rende inaccettabili anche le condizioni di lavoro del personale penitenziario. I detenuti devono potere respirare un’aria diversa da quella che li ha condotti all’illegalità e al crimine”. Gli istituti italiani ospitano 61.246 persone, a fronte di una capienza di 51.230 posti, con un sovraffollamento del 130,44%. La Cei denuncia che “suicidi sempre più numerosi chiedono ascolto: la disperazione non può avere come risposta l’indifferenza” e invita a uno “sforzo collettivo” per garantire “condizioni dignitose” e fare della detenzione “un’occasione di rieducazione e redenzione”. I vescovi richiamano le misure alternative al carcere, che “salvaguardano l’umanità e favoriscono il reinserimento nella società”, e l’appello di Papa Francesco nella bolla Spes non confundit per promuovere “amnistie o condoni volti a restituire speranza” in questo Giubileo. La Cei ribadisce il proprio impegno a camminare accanto “a coloro che hanno sbagliato”, ispirandosi a un amore che “riconosce nell’altro una persona sempre degna della nostra compassione”.
Nota della Presidenza Cei: gratitudine per le parole del presidente Mattarella sulla drammatica situazione delle carceri
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